SALERNO – La Direzione Investigativa Antimafia di Salerno ha eseguito stamani l’arresto di dieci indagati nella provincia di Salerno, tra Torchiara, Capaccio Paestum, Terni, Baronissi e a Sulmona, in provincia di L’Aquila.
Tra gli arresti eccellenti quello dell’ex presidente della provincia di Salerno ed ex sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri.
Alfieri era stato già arrestato il 3 ottobre dello scorso anno nell’ambito di un’inchiesta su appalti truccati quando era al vertice della Provincia e della cittadina salernitana dimettendosi successivamente dai suoi incarichi. Successivamente aveva ottenuto i domiciliari. Gli indagati sono accusati di numerosi reati gravi, tra cui lo scambio politico elettorale mafioso, tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, estorsione aggravata, detenzione e porto di armi da guerra e favoreggiamento personale.
Il pupillo di De Luca ed i rapporti con il boss del clan Marandino
Al centro dell’inchiesta c’è la figura di Franco Alfieri e il pregiudicato locale Roberto Squecco (nella foto in basso), esponente del clan Marandino. Stando alle accuse, nel 2019, Alfieri, all’epoca candidato a sindaco, avrebbe stipulato un patto elettorale mafioso in cui Squecco e l’ex moglie di questi, all’epoca consigliera comunale Stefania Nobili, avrebbero garantito ad Alfieri voti in cambio di vantaggi per l’attività criminale.

Il patto avrebbe contemplato la protezione del Lido Kennedy, precedentemente sequestrato a Squecco. Quest’ultimo, tramite l’aiuto del poliziotto Antonio Bernardi e di Michele Pecora, dipendente del Comune, avrebbe minacciato Alfieri per evitare che il lido venisse abbattuto. L’abbattimento, però, avvenne e questo scatenò una serie di reazioni da parte del clan.
Agguato contro Alfieri e tentato omicidio di camorra
Squecco, infatti, a quel punto avrebbe organizzato un agguato al già sindaco Alfieri utilizzando Antonio Cosentino e Domenico De Cesare. Un agguato che, però, non venne portato a termine, a causa di un disaccordo tra Squecco ed il gruppo dei baronissesi. Le perquisizioni hanno poi, però, portato al ritrovamento di kalashnikov, Uzi e materiale esplosivo.
Ma le indagini hanno anche fatto luce su un tentativo di omicidio nei confronti di Angelo Genovese, esponente di un altro clan a Baronissi. Un’aggressione scaturita da una lite per un’estorsione con Domenico De Cesare, accusato di aver cercato di uccidere Genovese.
Tra gli arrestati anche l’ex consigliera comunale di Capaccio Paestum, Mariarosaria Picariello, accusata di favoreggiamento personale.
I nomi di tutti gli arrestati
SQUECCO Roberto cl. 66, di Capaccio Paestum;
BERNARDI Antonio cl. 96, di Capaccio Paestum;
DE CESARE Domenico cl. 76 di Baronissi;
DE CESARE Vincenzo cl. 2003 di Baronissi;
COSENTINO Antonio cl. 71, di Polla;
GENOVESE Angelo cl. 75, di Baronissi.
Arresti domiciliari
ALFIERI Francesco, cl. 65, di Torchiara (SA);
PICARIELLO Mariarosaria, cl. 71, di Capaccio Paestum (SA);
NOBILI Stefania cl. 71, di Terni;
PECORA Michele cl. 76, di Capaccio Paestum.