NAPOLI – No all’utilizzo di chat che riguardano fatti privati non inerenti all’inchiesta. La Giunta per le immunità del Senato ha approvato la relazione di Adriano Paroli, di Forza Italia, che ha proposto di respingere la richiesta, avanzata dal Tribunale dei ministri di Roma, di utilizzare “la corrispondenza” fra l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia.
La richiesta riguarda l’indagine sulla presunta violazione di informazioni riservate da parte dell’allora ministro. La relazione approderà questo pomeriggio in aula a palazzo Madama, dove è previsto l’esame di diversi casi passati all’esame della Giunta. Le opposizioni hanno votato contro la tesi dell’esistenza di un “fumus persecutionis” nell’azione dei magistrati, argomentando, come hanno spiegato al termine della seduta di Giunta gli esponenti del M5S, del Pd e di Iv, sul fatto che non si tratti di “pesca a strascico” per individuare reati non meglio definiti; le chat fra i due sarebbero invece l’unico strumento di prova per accertare il reato in sé o l’innocenza dell’ex ministro.