I poliziotti della sezione antidroga della Squadra mobile di Milano hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di 31 persone – 21 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale e nazionale di ingenti quantitativi di stupefacenti.
L’indagine, si è avvalsa della cooperazione internazionale di Eurojust e del coordinamento di polizia di Europol che hanno consentito la cooperazione con le autorità giudiziarie di Olanda, Lituania, Spagna e Francia. L’operazione è iniziata a settembre 2019 con l’individuazione di due ristoratori milanesi sospettati di essere a capo di una cellula locale di trafficanti.
L’attività investigativa si è focalizzata su un’organizzazione criminale dotata di un apparato logistico composto da più box, dislocati tra Milano e provincia, 8 autovetture con doppifondi artefatti e azionabili elettronicamente oltre a dispositivi anti-spionaggio e telefoni criptati.
Il modus operandi prevedeva che gli appartenenti non avessero incontri diretti e provvedessero a “bonificare” quotidianamente da microspie, auto e spazi in loro uso, oltre ad adoperare esclusivamente telefoni criptati che utilizzavano per dialogare con nickname ispirati a personaggi di fantasia come OBI-WAN KENOBI, NONNA MARIA, MILLY, PINOCCHIO o storici come NESTOR, rivoluzionario anarchico ucraino.
Nel corso dell’attività investigativa è inoltre emerso che i vertici dell’organizzazione criminale avevano solidi rapporti con trafficanti sudamericani, attraverso referenti italiani. Legami di rilievo sono emersi anche con criminali di origine lituana, già coinvolti in un’altra attività investigativa, e risultati in contatto con MILLY, uno dei due promotori dell’organizzazione milanese. In quella vicenda, il trafficante italiano era stato arrestato a margine di un summit con due narcotrafficanti lituani poiché trovato in possesso di una pistola semi-automatica.
L’organizzazione criminale, che riforniva numerosi trafficanti lombardi, laziali, pugliesi e abruzzesi di ingenti quantitativi di stupefacenti tra cocaina, ketamina e hashish, approvvigionava anche spacciatori operanti nella movida milanese e nei party privati.
A capo dell’associazione è stato individuato un italiano, pregiudicato di 41 anni, titolare di una nota galleria d’arte ad Amsterdam, dove di fatto viveva. L’uomo, che nelle chat criptate utilizzava il nickname BANKSY, celebre artista di street art, intratteneva rapporti con vari narcotrafficanti legati ad associazioni di tipo mafioso e di elevata caratura criminale.
Proprio con essi l’uomo avrebbe organizzato e finalizzato un’importazione di 617 chili di hashish dalla Spagna verso l’Italia ad agosto 2020, lo stesso mese in cui è stato arrestato un complice con circa 70 chili di hashish e 30 chili di ketamina in polvere, risultato, quest’ultimo, il più grande carico sequestrato in Italia. Nell’importazione dello stupefacente in territorio lombardo un ruolo attivo è stato svolto da due appartenenti al gruppo degli Hells Angels, che avevano, nella circostanza, svolto funzione di staffetta al carico di droga.
Secondo quanto emerso delle indagini, il capo dell’organizzazione, contando sull’appoggio di una vasta rete operante sulle rotte di Europa, Sud America e Turchia, sarebbe stato in grado di movimentare in Italia ingenti quantitativi di cocaina, ketamina e hashish attraverso autotrasportatori e ditte conniventi, utilizzando autovetture estere e corrieri sempre diversi tra loro.
Le indagini hanno avuto il supporto, sempre nell’ambito della cooperazione di polizia, del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, della Direzione centrale servizi antidroga e del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia – Divisione interpol e Divisione SI.RE.NE. per la localizzazione degli indagati all’estero e per il raccordo investigativo a livello nazionale.
Grazie alle attività di cooperazione sono state eseguite attività di polizia giudiziaria oltre che in Spagna anche in Olanda, ove dimorano alcuni indagati. Ad Amsterdam, inoltre, sono stati perquisiti alcuni luoghi tra cui una galleria d’arte, poi sottoposta a sequestro: mentre in Italia, sono state poste sotto sequestro due aziende di logistica e trasporti ubicate a Pero (Milano) e a Como.
L’attività investigativa conclusasi oggi aveva già portato all’arresto in flagranza di 24 persone, all’esecuzione di altre 14 ordinanze di custodia cautelare e al sequestro di 36 chili di cocaina, 87 chili di hashish, 9 chili di marijuana, 32 chili di ketamina e 244mila euro circa in contanti.