La ministra della Giustizia Marta Cartabia ha partecipato alla Quarta Conferenza Nazionale sulla Famiglia , organizzato a Palazzo Rospigliosi dal Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Dopo aver tratteggiato il ruolo attribuito alla famiglia dalla Costituzione – “E’ tra le fondamenta della nostra Carta” – la Guardasigilli si è soffermata sulle linee di riforma contenute dal DDL sul Processo Civile e sulle modifiche apportate agli istituti del diritto di famiglia, ambito giuridico segnato negli ultimi decenni da “profonde trasformazioni culturali e sociali”.
In particolare la ministra ha sottolineato come le vicende familiari giungano all’attenzione dell’Amministrazione della Giustizia nei momenti di crisi, quando “una conflittualità crescente porta davanti a un giudice le famiglie infelici”. Importante quindi la novità costituita da un unico Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie, contenuta nella legge-delega sul Processo Civile.
L’altro aspetto messo in evidenza nel corso dell’intervento ha riguardato gli interessi dei minori: “L’esigenza della tutela dei minori deve rappresentare un faro costante per il giudice”. La riforma – ha aggiunto la ministra – prevede “la nomina del curatore speciale, perché il minore non sia mai sfornito di un’adeguata rappresentanza processuale”.
Sulle iniziative a tutela dell’infanzia, Cartabia ha confermato l’impegno del dicastero di via Arenula riguardo al problema delle detenute madri: “Non è possibile che bambini in tenerissima età – innocenti per definizione – scontino la pena che è stata inflitta alla madre”. Grazie alla crescente disponibilità di soggetti del Terzo Settore, ha aggiunto la ministra, questi casi si stanno riducendo: “Ma anche un solo bambino in carcere è davvero di troppo”.
Nel corso dell’evento sono intervenuti il premier Mario Draghi, il vicepresidente della Camera dei Deputati Ettore Rosato, e la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.