A Bologna, i poliziotti della Squadra mobile hanno eseguito la misura del collocamento in comunità di tre minorenni responsabili di rapina e lesioni gravi.
Le vicende riguardano due eventi distinti.
I primi due provvedimenti scaturiscono da una grave episodio di violenza verificatosi nella serata del 3 febbraio scorso ad Imola, dove gli agenti del commissariato erano intervenuti al pronto soccorso dell’ospedale per una segnalazione di ricovero di un ragazzo con ferite da arma da taglio e lesioni. Il giovane aveva raccontato agli agenti di esser stato aggredito da alcuni coetanei mentre stava passeggiando con tre amici per le vie del centro di Bologna.
I ragazzi erano stati avvicinati con fare minaccioso da un gruppetto di giovani che, con una scusa banale, avevano dato il via ad un pestaggio vero e proprio.
Delle vittime, due hanno riportato lesioni di media entità, la terza invece, il ragazzo ricoverato in ospedale, aveva avuto la peggio, con ferite da arma da taglio alla schiena guaribili in 60 giorni.
Le telecamere di videosorveglianza e l’analisi di social network e tabulati telefonici hanno reso possibile per gli investigatori l’identificazione dei due principali responsabili dell’aggressione.
Il secondo evento invece riguarda un minorenne che, nella notte del 5 dicembre, si era reso responsabile di cinque rapine nell’arco di un’ora, sempre a Bologna, nel centro storico della città. Tutti episodi commessi con l’aiuto di tre suoi coetanei, arrestati poi in flagranza dai poliziotti delle Volanti quella stessa notte. Per due degli arrestati era scattata anche l’accusa di violenza sessuale perché durante una rapina avevano palpeggiato pesantemente una vittima.
Il quarto invece, riuscito a fuggire quella notte e per il quale è stato eseguito il provvedimento cautelare, è stato identificato successivamente dal personale della Squadra mobile.
Durante la perquisizione è stato rinvenuto un giaccone sottratto ad una delle vittime durante le rapine.