“Era praticamente scomparso in quanto anticamente veniva utilizzato per produrre olio che doveva alimentare le lampade votive. Con l’avvento dell’elettricità non se ne avvertiva più il bisogno. Parliamo dell’Olivo della Madonna. Adesso lo stiamo piantumando nelle chiese, nei giardini dei conventi. E’ un progetto a favore dell’ambiente e per il recupero sociale e culturale delle fasce deboli e la tutela dell’ecosistema, della biodiversità”. Lo ha affermato in una nota stampa Fortunata Flora Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia. “Il progetto è stato ideato dall’archeologa Anna Maria Rotella, vicepresidente della sede locale di Vibo Valentia dell’Archeoclub d’Italia ed è stato pienamente condiviso e sostenuto dal Presidente Nazionale dell’Archeoclub d’Italia dott. Rosario Santanastasio e dalla Direzione Nazionale.
Qualche mese fa l’iniziativa è compiutamente “sbarcata” in Sicilia grazie al forte sostegno di S.E. Giuseppe Marciante, Vescovo di Cefalù e Delegato della Conferenza episcopale siciliana per i problemi sociali – ha concluso la Rizzo – il lavoro, la giustizia, la pace e la salvaguardia del Creato, e per volontà di Fortunata Flora Rizzo, vicepresidente nazionale dell’Archeoclub d’Italia e presidente della sede locale di Cefalù. Il progetto sarà presentato presso il Santuario di Gibilmanna il 9 dicembre alle 16.00, con la relazione della dott.ssa Anna Maria Rotella, dal titolo “L’ olivo della Madonna: un albero e la sua storia tra ricerca, fede, cultura e coltura”. Nell’occasione la sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia offrirà ai Parroci dei Santuari Mariani della diocesi di Cefalù un albero ciascuno, destinato ad essere piantato nei pressi dei Santuari. A rappresentare l’Olivo della Madonna un disegno dell’artista Antonio Montesanti realizzato per questa occasione”.