Solo meno di un mese fa la Squadra Mobile scaligera aveva dato esecuzione all’ordinanza che disponeva la misura cautelare del divieto di avvicinamento con contestuale divieto di comunicazione con la persona offesa nei confronti dell’uomo, 64enne resosi autore del reato di atti persecutori per aver ripetutamente molestato e minacciato una minorenne, insieme ai prossimi congiunti della stessa e al fidanzato, con atteggiamenti fisicamente e psicologicamente violenti.
Già noto a questi Uffici per essere stato condannato nel 2005 dalla Corte d’Appello di Venezia per il reato di atti sessuali con minorenne e per aver posto in essere in passato atti persecutori e molestie sempre nei confronti di minori – fatti per i quali era stato, peraltro, arrestato – il 64enne era stato poi denunciato, agli inizi dello scorso marzo, per le continue molestie telefoniche perpetrate nei confronti di una ragazza di 16 anni, dei suoi familiari e del fidanzato. Nei confronti dell’uomo, pertanto, il Giudice per le indagini preliminari aveva disposto la misura del divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa. Solo pochi giorni dopo l’esecuzione della stessa, gli agenti della Squadra Mobile scaligera hanno immediatamente segnalato alla Procura della Repubblica le violazioni poste in essere dal 64enne, che non solo era stato notato dagli inquirenti nei pressi dell’abitazione della persona offesa, ma aveva altresì pubblicato dei contenuti sui social riferendosi alla madre della stessa. Alla luce di quanto sopra, ieri mattina, gli operatori della Squadra Mobile della Questura di Verona hanno dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura degli arresti domiciliari in sostituzione del precedente divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa, termina la nota stampa.
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