Le fototrappole installate nella Riserva Naturale Integrale “Bosco Nordio“, gestita da Veneto Agricoltura, hanno registrato per la prima volta la presenza di un cervo (Cervus elaphus) intento a brucare in una radura. L’eccezionale documento, registrato nelle scorse settimane, segue il rinvenimento da parte dei tecnici dell’Agenzia regionale di numerose impronte di un grosso ungulato, che in un primo momento si riteneva potesse trattarsi un daino, specie che frequentemente viene segnalata nel bosco. Le immagini registrate dalle fototrappole hanno però fugato ogni dubbio, visto che ritraggono un bel esemplare di maschio adulto di cervo intento a brucare l’erba in un prato nelle vicinanze del percorso di land art “ArteNatura” realizzato in un’area di radure all’interno della Riserva.
Il cervo, secondo il tecnico dell’Unità Complessa Ricerca Forestale e Naturalistica di Veneto Agricoltura, Jacopo Richard, potrebbe essere arrivato a Bosco Nordio dall’area alpina, forse seguendo il corso del fiume Adige, oppure derivare dall’importante popolazione di cervi autoctoni italiani (Cervus elaphus italicus) presenti nel Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara. Comunque sia, per arrivare nella Riserva di Bosco Nordio, che costeggia la SS Romea a Sant’Anna di Chioggia, l’animale ha compiuto un bel po’ di strada.
Il recente ritrovamento nel bosco e lungo i sentieri di numerose altre impronte spinge gli esperti a supporre che l’animale sia ancora presente nella Riserva. Questa inaspettata segnalazione rappresenta un ulteriore tassello che va ad arricchire la straordinaria biodiversità presente a “Bosco Nordio” che, limitandosi ai mammiferi, vede tra gli ospiti alcuni caprioli, tassi, volpi e addirittura anche un istrice “fototrappolato” qualche anno fa.
Carta d’identità di Bosco Nordio
La Riserva Naturale Integrale “Bosco Nordio”, istituita nel 1971 e oggi gestita dall’Agenzia regionale Veneto Agricoltura, si estende su 113 ettari e rappresenta l’apparato dunale più antico, certamente millenario, del litorale compreso tra Chioggia e il fiume Po. Si tratta di un ambiente relittuale molto delicato e ricco di habitat di notevole interesse naturalistico e per questo inserito nella rete di aree protette dell’Unione Europea “Natura 2000”.
Bosco Nordio è ritenuto uno degli ambienti più interessanti dal punto di vista fitogeografico e bioclimatico non solo del Veneto. La lecceta si alterna a radure, mantenute aperte dalla gestione di Veneto Agricoltura, dove sopravvive la duna grigia, un habitat diventato rarissimo, tipico delle coste e qui praticamente fossilizzato da un migliaio di anni. Oggi, il bosco, le cinque radure superstiti, le dune, le numerose specie animali presenti (anfibi, rettili, mammiferi, uccelli) e vegetali (ginepro, asparago selvatico, pungitopo, rubia peregrina, ecc.), costituiscono un habitat naturale riconosciuto a livello europeo e dunque da preservare, termina la nota stampa.