NAPOLI – Il Vecchio Pellegrini, alla Pignasecca, è per i napoletani “l’ospedale degli sparati”. Medici e infermieri, soprattutto di notte, soccorrono persone ferite in rapine, risse, giovani accoltellati e spesso ‘sparati’, appunto.
Sparato, come Arcangelo Correra, arrivato moribondo con un proiettile in testa. Per lui non c’è stato niente da fare.
E’ quanto scrive Francesco Tedesco nel suo reportage Ansa. “Per far fronte a tutto questo c’è un manipolo di medici e infermieri che il responsabile del pronto soccorso, Emilio Bellenfante, non esita a definire “eroi”. “La violenza tra i giovani è aumentata in maniera esponenziale ultimamente a Napoli”, racconta Bellenfante -. Nel 2022 feci una ricerca da cui emersero, da gennaio a luglio, circa 900 arrivi in emergenza riferibili ad aggressioni di baby gang. Non ebbero clamore perché non ci furono morti, ma ora osserviamo che c’è un peggioramento di questi dati. Non più solo risse, ma accoltellamenti e spesso spari”.
Il Vecchio Pellegrini è l’unico ospedale con reparto di emergenza del centro storico di Napoli ed è costantemente esposto ad un maxi-lavoro: “Prima – spiega Bellenfante – arrivavano in emergenza i giovanissimi delle gang, da piazza Bellini, dal centro storico. Oggi questi arrivano sempre, ma sono aumentati gli accoltellamenti e i ferimenti che vedono coinvolti immigrati e che si inseriscono nelle lotte tra clan. E, soprattutto, adesso si spara”.
“Abbiamo una carenza di medici e ogni mese ho difficoltà serie per fare i turni. Ci sono nove medici,
molti di età avanzata; ce n’erano 11 fino a maggio, ma due sono andati in pensione e nei prossimi due anni ne perderò almeno altri 5. I nostri medici vivono da eroi il loro lavoro e per fortuna siamo anche aiutati dalla chirurgia per gli interventi di urgenza. In media arrivano al pronto soccorso 250 persone al
giorno e abbiamo 20 posti letto: ci vorrebbero più spazi e più medici”.