ACERRA – Chiusa l’istruttoria dibattimentale, il pubblico ministero Giuseppe Visone della Dda di Napoli ha chiesto la condanna di Pasquale Balascio ad otto anni di reclusione. L’imputato è il marito dell’ex assessora all’Urbanistica del Comune di Acerra Maria De Rosa, costretta alle dimissioni dopo l’arresto del coniuge per usura aggravata dai metodi mafiosi.
Secondo il pubblico ministero, che in aula nelle sua requisitoria han ricostruito la vicenda giudiziaria, Balascio avrebbe prestato 150mila euro al titolare della ditta di pompe funebri Pacilio, chiedendo interessi del 100% con l’aiuto di Diego Andretta, fratello di un boss locale, giudicato in altra sede giudiziaria dal gup con il rito abbreviato a sette anni e otto mesi. La vittima era stata colpita da interdittiva antimafia, ma avrebbe aggirato la legge facendo intestare la società ad un suo prestanome. Per questa vicenda si prosegue separatamente. Il processo è stato rinviato all’udienza del 18 novembre per l’arringa del difensore e per la sentenza.