La cronaca del quindicesimo giorno di guerra in Ucraina registrano ancora esplosioni di bombe su Kharkiv, colpendo un edificio residenziale uccidendo quattro persone, tra cui due bambini. Cosa analoga è accaduto nella giornata di ieri in ospedale pediatrico a Mariupol dove sono stati segnalati 3 morti.
“È un crimine di guerra”, afferma il presidente Zelensky. “È la prova che è in corso il genocidio degli ucraini”, ha aggiunto. Mosca bolla il tutto come “fake news”.
Oggi si terrà un confronto nella città di Antalya in Turchia, tra i ministri degli esteri ucraino e russo, dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe che Kiev sia disposta ad aprire dei compromessi anche su Donbass e Crimea, avvertendo che non ci sarà nessuna resa.
“Il corso degli eventi è diventato irreversibile – si legge in una nota – e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”. È la nota della Russia dopo l’uscita dal Consiglio d’Europa.
Intanto l’Eni annuncia di aver sospeso i contratti di acquisto del petrolio in Russia.
“Eni ha sospeso la stipula di nuovi contratti relativi all’approvvigionamento di greggio o prodotti petroliferi dalla Russia. In ogni caso Eni opererà nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle istituzioni europee e nazionali”.