Ieri il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato, in diretta televisiva, il riconoscimento dell’indipendenza delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, ordinando successivamente l’invio delle truppe nella regione del Donbass con lo scopo, secondo quanto fa sapere il Cremlino, di “assicurare la pace”.
Il capo del Cremlino ha anticipato la decisione in una telefonata con Olaf Scholz e Emmanuel Macron comunicando di voler “firmare a breve” un decreto. Cosa che poi ha fatto in diretta televisiva, dopo un lungo discorso alla nazione.
“L’Ucraina non è un Paese confinante, è parte integrante della nostra storia, cultura, spazio spirituale. È stata creata da Lenin”, ha detto Putin nel suo discorso alla nazione, accusando anche l’ambasciata statunitense di “controllare direttamente alcuni giudici” e affermando che “l’Ucraina ha già perso la sua sovranità”, definendola serva dei “padroni occidentali”. Poi ha intimato a Kiev “fermare immediatamente le operazioni militari“.
L’annuncio ha scatenato la reazione immediata dell’occidente. Una riunione del consiglio di Sicurezza dell’Onu è stata convocata per la notte, alle 3, ora italiana. Oltre agli Usa a chiedere l’incontro sono Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Norvegia e Albania. Olaf Scholz, Emmanuel Macron e Joe Biden – dopo un colloquio a tre – hanno affermato che la mossa di Putin “non resterà senza risposta“.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy, durante il suo discorso ai cittadini, ha mostrato una cartina dell’Ucraina: “Questi sono i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e rimarranno tali – ha dichiarato – non importa cosa dice la Russia”.
La Turchia ritiene “inaccettabile” il riconoscimento delle repubbliche autonome di Donetsk e Lugansk da parte del presidente russo, Vladimir Putin.
“Oggi pomeriggio adotteremo le prime sanzioni” nei confronti di Mosca. Lo ha detto l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell, arrivando a Parigi al Forum per la Cooperazione Indo-Pacifica.
La Cina invita alla moderazione e chiede di risolvere le divergenze sulla crisi ucraina attraverso i negoziati e di evitare un’ulteriore escalation della crisi.
“Il riconoscimento dei due territori separatisti in Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi di Minsk. L’Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione in solidarietà con l’Ucraina”. Così su twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.