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Ucraina-Russia, entrati in Italia dall’inizio del conflitto 3.840 cittadini ucraini

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Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha avuto un lungo colloquio telefonico con il ministro dell’Interno dell’Ucraina, Denys Monastyrskiy, al quale ha manifestato la solidarietà dell’intero governo per le sofferenze che sta patendo il popolo ucraino a causa della guerra, assicurando il massimo impegno delle autorità italiane per accogliere ed assistere i profughi in fuga dalle aree del conflitto che, sempre più numerosi, stanno raggiungendo con ogni mezzo anche il nostro Paese.

Dall’inizio del conflitto e fino alla mezzanotte del 1° marzo sono 3.840 i cittadini ucraini entrati in Italia: 1.890 donne, 570 uomini e 1.380 minori.

Sull’accoglienza dei profughi in arrivo sul territorio nazionale è stata diramata oggi ai prefetti una circolare del Capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno in cui sono fornite alcune indicazioni operative sull’accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalle aree di conflitto, in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge 28 febbraio 2022, n. 16, “Ulteriori misure urgenti per la crisi in Ucraina”, che ha disciplinato specifiche misure riguardanti i profughi provenienti da quel Paese.

La circolare ricorda che il decreto-legge ha disposto l’incremento di circa 5.000 posti, da attivare nell’ambito della rete dei centri temporanei di accoglienza (CAS). Per le stesse finalità di accoglienza ha autorizzato l’attivazione di 3.000 posti del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI), ha esteso ai profughi ucraini la riserva di posti (complessivamente 5.000) del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) già prevista e finanziata per i cittadini afghani evacuati la scorsa estate e, infine, ha stabilito che, a decorrere dall’inizio del conflitto, i profughi ucraini possono accedere alle strutture di prima accoglienza (CAS) ed al Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) anche se non in possesso della qualità di richiedente protezione internazionale o degli altri titoli previsti dalla normativa vigente per l’accesso.

Dal punto di vista operativo, la circolare sottolinea la particolare urgenza di assicurare la disponibilità di soluzioni di accoglienza che tengano conto della peculiarità dei cittadini in ingresso (prevalentemente donne e bambini), in conformità a quanto previsto dall’art. 11 del d.lgs n. 142/2015 e dal relativo schema di capitolato di appalto approvato con d.m. del 29 gennaio 2021, avvalendosi anche della possibilità di fare ricorso alle procedure di affidamento in via di urgenza.

Inoltre, richiama la possibilità di sottoscrivere accordi di collaborazione con i comuni al fine di affidare ai comuni stessi la gestione dell’accoglienza, sempre secondo la disciplina del sistema CAS, con oneri a carico di questo ministero.

La circolare, infine, evidenzia l’importanza del coinvolgimento delle istituzioni locali, degli uffici consolari e dei rappresentanti locali delle comunità di cittadini ucraini per consentire il monitoraggio del fenomeno anche in considerazione della presenza di minori in età scolare. 

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