Attaccata ieri Kiev, cinque missili sono stati lanciati proprio mentre era in visita il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Forte la preoccupazione dell’Occidente, lo stesso Guterres si è dichiarato “scioccato”, il Presidente dell’Ucraina Volodym Zelensky parla di un tentativo di “umiliare l’Onu”. Il Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio commenta su Twitter: “Una nuova escalation che crea grande preoccupazione. Questa guerra va fermata subito. Pieno sostegno al popolo ucraino, ferma condanna della guerra di Putin”.
La Camera degli Stati Uniti, dopo il Senato, acconsente all’approvazione una legge per rifornire più rapidamente le armi all’Ucraina. Il Presidente degli Usa Joe Biden chiederà prossimamente un altro finanziamento di 33 miliardi in favore del governo di Kiev. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg sull’ingresso della Svezia e della Finlandia nell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord: “saranno accolte a braccia aperte”. Washington incoraggia l’adesione anche della Macedonia del Nord nell’Unione Europea.
Quest’ultima ha sollecitato le società europee a non prestarsi al decreto di Putin di fine marzo sul pagamento del gas, non favorendo così un secondo conto bancario in rubli.
Secondo Bruxelles il pagamento in rubli violerebbe le sanzioni, ma su questo fronte l’Ungheria si è già detta pronta a pagare in rubli pur di ottenere il gas russo. La segretaria al Commercio Internazionale del Regno Unito Anne-Marie Trevelyan, ha dichiarato: “Non vogliamo che i cittadini britannici vadano a combattere in Ucraina”.
