AVERSA – A undici anni dal violento omicidio di Emanuele Di Caterino, accoltellato a soli 14 anni ad Aversa, il 7 aprile del 2013, si cerca ancora un colpevole. Ucciso da un ragazzino di sedici anni senza motivo. Tre gradi di giudizio non hanno fornito ancora un colpevole. Emanuele fu ucciso durante una rissa alla quale era del tutto estraneo.
Il legale dei familiari della vittima, l’avvocato Maurizio Zuccaro ha rivolto un appello “Il ritardo della giustizia determina un senso di impunità pericoloso e disumano per le future generazioni”, il penalista chiede che “venga fatta luce su questa vicenda dopo l’ennesimo annullamento da parte della Cassazione e una nuova udienza, la terza, dinnanzi la Corte di Assise di appello di Napoli, fissata per il prossimo gennaio”. Secondo la parte civile la dinamica sarebbe chiara: una lite tra gruppi di giovanissimi per motivi banali. Come accade fin troppo spesso ci furono prima spintoni, schiaffi tra componenti di due gruppi. Emanuele era in uno dei due, ma non prese parte alla colluttazione, il 16enne tornò indietro e sferrò le coltellate uccidendo Emanuele “Gli avvocati dell’imputato chiedono che all’assassino venga riconosciuta la legittima difesa – afferma l’avvocato Zuccaro – per un ragazzo che andava in giro armato di coltello e che ha ucciso senza esitazione un coetaneo che non gli aveva fatto niente”.