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Uccise a coltellate il vicebrigadiere Cerciello Rega: nuovo processo per l’assassino

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SOMMA VESUVIANA – Un nuovo processo davanti alla Corte d’Assise d’appello di Roma è stato disposto dalla Cassazione per Gabriel Nataqle Hjorth, il cittadino americano coinvolto nell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate nel luglio del 2019, nel quartiere Prati a Roma, mentre era impegnato con un commilitone in un’operazione.

Il giudizio che è stato disposto servirà per il ricalcolo della pena e per riconoscere le aggravanti che erano cadute nei due gradi precedenti di giudizio. La Cassazione ha, inoltre, accolto il ricorso delle parti civili annullando la sentenza di appello bis agli effetti civili, cioè del risarcimento, nei confronti di entrambi gli imputati e ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale che chiedeva di riconoscere per Hjorth l’aggravante di essere consapevole di trovarsi al cospetto di appartenenti alle forze dell’ordine quella tragica notte e il “pieno concorso nell’azione omicidiaria”.

Al vaglio dei Supremi giudici si era arrivati dopo il ricorso presentato anche dalla Procura generale dopo che, nel secondo processo di appello, non erano state riconosciute le aggravanti per Hjorth che già da mesi si trova nel regime degli arresti domiciliari nella villetta della nonna. Nell’impugnazione il pg faceva riferimento proprio al ruolo avuto da Natale in quella tragica notte di sei anni fa. Il pg, in relazione alla “contraddittorietà della motivazione e manifesta illogicità” della sentenza di luglio scorso scrive che “Natale nulla ha fatto perché Elder non portasse il coltello” poi utilizzato per uccidere il militare dell’Arma.

Nel processo di primo grado i due giovani americani vennero condannati all’ergastolo. Una pena poi ampiamente rivista al ribasso dopo una prima pronuncia della Cassazione. Al secondo processo di appello si era arrivati dopo che i supremi giudici avevano annullato per Elder la condanna a 24 anni con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Per Hjorth, che era stato condannato a 22 anni, l’annullamento con rinvio riguardava l’accusa di concorso in omicidio. 

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