Comunicato stampa di denuncia divulgato dalla UANM e da Massimiliano Verde, circa la situazione di discriminazione dei parlanti Napulitano in Italia ed all’estero, messo in luce in occasione delle Giornate europee del patrimonio 2021 e della European Day of Languages (EDL) ovvero Giornata Europea delle Lingue, iniziativa quest’ultima nata dal Consiglio d’Europa nel 2001, assieme alla Commissione europea onde celebrare le diversità linguistiche in Europa e promuovere l’apprendimento delle lingue.
“Considerando che il tema di quest’anno delle Giornate europee del patrimonio riveste particolare importanza in quanto vuole essere una riflessione sulla partecipazione al patrimonio culturale estesa a tutti i cittadini, includendo ogni fascia d’età, gruppi etnici, minoranze presenti sul territorio e persone con disabilità; Considerando che tra gli obiettivi generali della Giornata Europea delle lingue si osserva quello di incrementare il plurilinguismo e la comprensione interculturale e, promuovere le diversità linguistiche e culturali dell’Europa; incoraggiare l’apprendimento delle lingue durante tutto l’arco della vita dentro e fuori la scuola; considerando che l’UNESCO sancisce la vulnerabilità dell’idioma Napoletano (cod.Iso nap); evidenziando che tra i principali scopi sociali della UANM v’è quello di contrastare e impedire qualsiasi forma di discriminazione socio-culturale e, tra l’altro, sulla lingua, dentro e fuori le manifestazioni sportive; rilevato che lo scopo del gruppo scientifico socio linguistico, “Accademia Napoletana, presieduta dal Dott. Verde Massimiliano è promuovere e tutelare la dignità sociale e culturale dei parlanti Napoletano (Napulitano) in primis di fanciulli e donne, in ispecie in condizione di marginalità sociale in ossequio in particolare alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale; Sottolineando l’assenza di generali e diffuse misure pubbliche onde tutelare e promuovere nel sistema scolastico italiano, almeno di Napoli e della città metropolitana di Napoli l’insegnamento del Napoletano e circa il relativo patrimonio culturale, nonostante l’esistenza di un metodo di livello europeo-QCER- riconosciuto internazionalmente, ideato ed adottato dal Presidente Verde attraverso corsi e progetti sempre di tipo europeo in Napoli e all’estero; ritenuta intollerabile la diffusione diretta ed indiretta, attraverso i mass media e produzioni commerciali, editoriali e pubblicitarie, di vario tipo, di stereotipi e allusioni lombrosiane e distorsive nonché discriminanti il patrimonio socio linguistico e culturale napoletano e i cittadini Napoletani e campani, specie ma non solo, a carico di donne anche nella loro funzione sociale di madri e, fanciulli che di questo patrimonio sono fonte e soggetti e, anche delle relative comunità emigrate e diffuse in Italia ed all’estero, situazioni parimenti denunciate nella missiva inoltrata alle predette autorità regionali il 21 febbraio corrente anno (fatti cui fanno da esempio e non da ultimo, i recenti cori di discriminazione territoriale nell’incontro di calcio di serie A, Udinese -Napoli),mai adeguatamente sanzionati dalle autorità competenti men che meno adottando azioni preventive, repressive e pedagogiche”.
“Evidenziando per le ragioni succitate, lo scarso od assente accesso dei bambini di lingua materna napoletana alla conoscenza e comprensione del valore e dignità sociale, del proprio ed autentico patrimonio storico-culturale tale configurandosi pertanto una lesione del diritto all’uguale partecipazione alle attività culturali, sancito dalla Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale ratificata dallo Stato Italiano il 5 gennaio 1976 ed in vigore dal 4 febbraio 1976. La UANM e l’Accademia Napoletana, per tutto quanto espresso in precedenza, reiterano alle autorità pubbliche preposte, in primis al Comitato tecnico-scientifico per la salvaguardia e la tutela del patrimonio linguistico napoletano, presieduto dal dott. Maurizio De Giovanni, a mezzo codesto comunicato la urgente necessità di risposte congrue ed a horas onde fronteggiare una situazione che per quanto riguarda la comunità di lingua materna napoletana in Italia ed all’estero, si considera abominevole e in contrasto coi principi sanciti dalle predette Convenzioni, e richiamati dalla Giornata Europea delle Lingue e dalle Giornate europee del patrimonio”.