TORRE ANNUNZIATA – Le forze dell’ordine di Torre Annunziata hanno recentemente sventato un audace tentativo di saccheggio all’interno del prestigioso sito archeologico di Oplontis.
Questa operazione, condotta congiuntamente dai carabinieri e dal nucleo di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica locale, evidenzia il costante impegno nel proteggere e valorizzare il patrimonio culturale italiano. Il tentativo di furto ha coinvolto tre tunnel clandestini che non solo miravano a danneggiare un’importante residenza romana, ma anche a saccheggiare un’opera d’arte di inestimabile valore.
I Carabinieri di Torre Annunziata, con l’assistenza della locale Procura, si sono trovati di fronte a un grave tentativo di furto ai danni della “Villa di Poppea”, un sito archeologico di rilevante importanza storica. La scoperta dei tunnel, altamente sofisticati e ben scavati, ha lasciato increduli gli investigatori. Questi passaggi sotterranei si estendevano dal centro cittadino fino al cuore della villa, una residenza di epoca romana datata al I secolo d.C., associata alla consorte dell’imperatore Nerone. I militari hanno anche denunciato un falegname 53enne di Torre Annunziata.
La motivazione dietro questo sconsiderato piano era il tentativo di accedere a un’opera d’arte di grande valore, che si trova sepolta sotto affreschi pregiati all’interno della villa. Tecniche di scavo e aerazione sono state rinvenute all’interno di una cantina, rivelando la serietà di questo crimine contro il patrimonio culturale. Questo episodio sottolinea la necessità di un monitoraggio costante dei siti archeologici per preservare queste ricchezze dall’avidità di tombaroli e trafficanti.