MARCIANISE – Riuscirà Antonio Trombetta a trovare i 13 voti necessari per l’approvazione del bilancio consolidato? Le trattative sono in corso. A breve dovrà essere fissata la data della seduta del consiglio comunale chiamato a votare il documento economico-finanziario dell’ente, indispensabile per l’assunzione di 30 nuovi impiegati pubblici necessari al funzionamento della macchina amministrativa, ma anche a “salvare la faccia” di un gruppo politico che finora non ha certo brillato.
Il primo cittadino è in cerca di una maggioranza: la sua alleanza civica (composta dai gruppi consiliari di Marcianise al Centro, Prima Marcianise, Più Marcianise in Europa, Fratelli di Marcianise e Terra Mia Marcianise), fa acqua da tutte le parti: un’accozzaglia di sigle che trasversalmente attraversa centrodestra e centrosinistra e che ora esercita un pressing costante su Trombetta. C’è chi vuole l’azzeramento della giunta (in testa Maria Luigia Iodice e Antimo Rondello) e minaccia di non votare il bilancio, chi è alla ricerca di poltrone e incarichi. Insomma, i soliti giochi di coloro che, invece di fare il bene della propria città e dei suoi abitanti, pensa unicamente a rafforzare le proprie posizioni di potere e ad accrescere il consenso.
In questo marasma, Trombetta potrebbe trovare un’ancora di salvezza nell’opposizione, così come è già accaduto altre volte in consiglio comunale. Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, Sinistra e Cambiamento, Marcianise Terra di Idee e Progressista e Vivila Marcianise, a suon di manifesti, hanno già bocciato l’amministrazione comunale e parlato di “città ostaggio di giochi di potere”. Eppure tra queste fila potrebbe trovare chi è pronto a tendergli una mano.
Ad intervenire oggi è la consigliera comunale pentastellata Rosalba Cibelli che scrive: “A 18 mesi dal suo insediamento l’Amministrazione comunale del sindaco Trombetta mostra in maniera sempre più evidente le crepe di una maggioranza che tale non è mai stata realmente sia sul piano politico che numerico. Le defezioni in seno alla coalizione del sindaco registrate durante l’ultimo consiglio in occasione della votazione delle variazioni di bilancio, scoglio superato dal primo cittadino solo con il soccorso dell’opposizione, sono solo la punta dell’iceberg di un processo di scomposizione di quella coalizione nata senza la reale oggettiva possibilità e volontà di portare avanti il governo della città per il bene dei cittadini”.
“In questo scenario – prosegue Cibelli – il movimento Cinque Stelle ritiene ancora insufficienti i risultati raggiunti dall’amministrazione comunale, perennemente alla ricerca di un equilibrio politico, condizione essenziale per portare avanti l’azione amministrativa senza lacci e lacciuoli e per dare la dovuta centralità, finalmente, a temi come la tutela dell’ambiente, la trasparenza, il rilancio delle politiche sociali per le fasce deboli e le politiche del lavoro e dello sviluppo del territorio. Riteniamo inoltre sul caldo tema dei concorsi per l’assunzione di nuovi dipendenti che tutto ciò deve essere essere fatto solo esclusivamente attraverso una gestione trasparente delle procedure con l’impiego di figure di garanzia a partire dalle commissioni esaminatrici, con la nomina di autorevoli rappresentanti dello Stato e della Magistratura, per fare sì che queste assunzioni siano una possibilità reale per il territorio e per i tanti disoccupati e per garantire nuovi servizi ai cittadini”.
Poste tali premesse “al movimento Cinque Stelle non interessano giochi di poltrone, né partecipare ad alcuna trattativa privata e segreta che sia improntata al riconoscimento di incarichi e posizioni, o finalizzata a ribaltoni politici, ad azzeramenti utili solo a procedere alla mera sostituzione di pezzi di ceto politico diverso, dichiara diversamente la sua esclusiva disponibilità ad ascoltare e confrontarsi pubblicamente sui temi fondamentali per la rinascita di Marcianise e valutare la possibilità di dare il contributo nella loro realizzazione, individuando nella candidata a sindaco della coalizione, la dottoressa Lina Tartaglione, l’interlocutore unico, legittimato dai cittadini, per favorire tale processo, perché noi ancora oggi riconosciamo in Lei e nel programma da lei sostenuto in campagna elettorale, la leader della coalizione, perché un sindaco senza maggioranza oggi è un sindaco che deve necessariamente verificare se esiste una convergenza sulle priorità della città e su queste chiedere apertamente il coinvolgimento di tutte le forze politiche, per evitare dimissioni ed un nuovo commissariamento”.
La Cibelli prende le distanze da operazioni di trasformismo politico ed individua, dunque, nella Tartaglione il solo interlocutore legittimato. Ma Lina Tartaglione, tradita dal Partito democratico e dalla coalizione già in sede di elezioni (prese meno voti delle liste in suo appoggio), può farsi davvero portavoce di un’opposizione in cui non si riconosce? (ri.spa.)