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Travolse e uccise sotto l’effetto di droga e alcol Rita Granata, condannato a otto anni

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NAPOLI. Condannato ad otto anni di reclusione Antonio Riccio, l’automobilista che investì e uccise in via Leopardi a Fuorigrotta la 27enne Rita Granata.

La sentenza è stata emessa dal gup Giovanna Campanile del tribunale di Napoli con il giudizio abbreviato. Riccio rispondeva di omicidio stradale e omissione di soccorso. L’imputato, risultato positivo ad alcol test e al test antidroga, aveva reso una breve dichiarazione spontanea nell’ultima udienza, spiegando che se fosse potuto tornare indietro nel tempo non si sarebbe messo alla guida dell’auto, ma nessuna scusa è stata rivolta ai familiari della vittima. Amara soddisfazione per la sentenza è stata espressa dal padre di Rita Granata. Prima dell’udienza gli amici e i parenti di Rita avevano organizzato un sit-in all’esterno del nuovo palazzo di giustizia per invocare una pena esemplare. Riccio prese in peno Rita mentre attraversava le strisce pedonali, che fu sbalzata di almeno 30 metri dal luogo dell’impatto, l’imputato continuò la sua folle corsa oltre i limiti di velocità consentiti, così come accertato da rilievi tecnici. Rita morì dopo tre giorni di agonia, dopo essere stata prima soccorsa all’ospedale San Paolo e successivamente all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, dove subì anche un’operazione per strapparla dalla morte. I genitori hanno rimarcato che la loro figlia vive ancora attraverso dieci persone, in quanto loro decisero di rispettare l’eccezionale altruismo di Rita che, con la donazione dei suoi organi ha strappato dalla morte certa queste persone che erano in attesa di trapianto di organi.

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