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Traffico di droga, sgominati due clan. Il capo scoperto dopo l’uccisione di un gabbiano

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TORRE ANNUNZIATA – Sequestrati un quintale di sostanza stupefacente, armi, denaro e un bar utilizzato come centro operativo. Il nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Napoli, in collaborazione con gli uomini dello Scico hanno sgominato due organizzazioni criminali, una satellite dell’altra, operanti a Napoli e a Torre Annunziata.

Le indagini sono state coordinate dalla Dda partenopea, dai sostituti procuratori Ida Teresi e Alessandra Converso, che hanno chiesto e ottenuto 15 arresti in carcere. Il capo dell’organizzazione è Alessandro Corrado, 46 anni, identificato anche grazie alla sua partecipazione ad una rissa tra italiani e spagnoli in una spiaggia di Marina Grande dopo l’uccisione a colpi di pietra di un gabbiano “colpevole” di avergli scippato il panino. I finanzieri e i poliziotti che lo stavano cercando lo hanno localizzato e pedinato dopo l’episodio che ha avuto una vasta eco in particolare sui social con dei video. Sequestrati un bar e una pizzeria riconducibili a Corrado dove gli indagati si incontravano abitualmente per pianificare i traffici illeciti e per ricevere gli ordinativi dei clienti. Sequestrati anche una moto e un’auto adoperati dallo stesso Corrado. Nel corso delle indagini sette persone sono state arrestate in flagranza di reato ed è stato sequestro quasi un quintale di droga, tra cocaina e hashish, oltre a una pistola con matricola abrasa, due caricatori, 33 cartucce e oltre 820 mila euro in contanti. Il primo gruppo, con base logistica nel quartiere “Arenaccia”, commercializzava lo stupefacente “all’ingrosso” nei mercati clandestini partenopei attraverso corrieri che utilizzavano veicoli dotati di doppifondi occulti, appositamente realizzati da un carrozziere di fiducia completamente sconosciuto al fisco; la seconda banda, con base operativa nel Napoletano, si riforniva stabilmente dalla prima organizzazione e distribuiva ingenti partite di narcotico ad acquirenti che lo destinavano alle piazze di spaccio di Torre Annunziata, del suo hinterland, fino a Salerno e provincia.
 Uno dei corrieri utilizzati dal gruppo napoletano per le consegne del narcotico, dopo l’arresto in flagranza di reato, ha continuato a mantenere rapporti con il sodalizio attraverso dispositivi telefonici illegalmente introdotti in carcere. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, ricettazione, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da fuoco, accensioni ed esplosioni pericolose e trasferimento fraudolento di valori.


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