SANTA MARIA CAPUA VETERE – Era fissato questa mattina il processo stralcio per le torture avvenute nel carcere Uccella di Santa Maria Capua Vetere davanti ai giudici della terza sezione della Corte di appello di Napoli.
Due gli imputati che in prima istanza avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato: gli agenti penitenziari Angelo Di Costanzo di 55 anni, difeso dagli avvocati Mauro Iodice e Massimiliano Di Fuccia e Vittorio Vinciguerra 51 anni, difeso dagli avvocati Gerardo Marrocco e Francesco Russo. In primo grado furono entrambi assolti dal gup Pasquale D’Angelo del tribunale sammaritano. Contro la sentenza di assoluzione hanno fatto appello il pubblico ministero e due parti civili. Il processo è stato rinviato al 25 settembre per problemi di notifica a ben cinquantanove parti civili. Tra le parti lese citate Luigi, Antonella, Anna e Salvatore Cacace e Silvana Petrone, quali eredi di Vincenzo Cacace, l’associazione Antigone onlus, Dalila Kallah, Abdelhak Hakimi e Anouar Hakimi. Il processo con il rito ordinario è in corso davanti alla corte di assise di Santa Maria Capua Vetere a carico di 106 imputati tra dirigenti e agenti penitenziari e riguarda i pestaggi e le torture a cui sarebbero stati sottoposti i detenuti nel blitz della Penitenziaria del sei aprile del 2020.
gmm