Continua senza sosta l’attività d’indagine della Polizia di Stato torinese volta all’individuazione dei responsabili dei numerosi furti ai danni di esercizi commerciali cittadini avvenuti negli ultimi giorni. Dopo il fermo delle scorse ore del trentaseienne italiano presunto autore di alcune spaccate, fra cui quella ad un bar di corso Montegrappa, ad una farmacia di corso Racconigi, ad un ristorante in via Bertola e uno in via Juvarra, i poliziotti dell’UPGSP, intenti a svolgere nel pomeriggio di domenica un controllo straordinario del territorio nel quartiere Barriera di Milano, hanno individuato un secondo uomo ricercato per aver compiuto reati simili.
Il soggetto, un cittadino italiano di 41 anni senza fissa dimora, è stato notato in via Lauro Rossi dagli operatori di polizia, che lo hanno fermato nonostante un primo tentativo di elusione del controllo: gli agenti lo riconoscevano come il presunto autore di un furto consumato nella notte del 9 Marzo scorso, occasione in cui il reo vestiva esattamente gli abiti indossati del 41enne al momento del fermo. Oggetto della spaccata di quella notte, una gastronomia ubicata in via Gioberti: le immagini di videosorveglianza del locale immortalano un soggetto le cui fattezze, nonché gli abiti indossati, rimandano a quelli dell’uomo fermato dagli operatori domenica pomeriggio; nelle immagini, l’autore del fatto, dopo aver impugnato un tombino divelto dalla sede stradale, infrange la porta d’ingresso della gastronomia, per poi farvi accesso. Dopo alcuni minuti, il soggetto esce dal locale e consegna la cassa a un complice, col quale si allontana su corso Stati Uniti. Il danno causato all’esercizio commerciale ammonta ad oltre 3000 €.
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza sussistenti a suo carico, il quarantunenne è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per furto pluriaggravato. Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva, scrive la nota stampa della Questura di Torino.