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Terzo mandato, il centrodestra accusa: regole calpestate, hanno votato un obbrobrio giuridico

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NAPOLI – Non poteva che scatenare una catena di reazioni il voto, appena conclusosi in consiglio regionale, sul terzo mandato. Con 34 sì, 16 no ed un solo astenuto, Vincenzo De Luca si ritrova la strada spianata per la terza candidatura a presidente della Regione.

“Oggi c’è la discussione in consiglio regionale su questa norma. Poi la scelta su chi dovrà essere il candidato deve venire chiaramente da una decisione politica, che parte in primo luogo dall’unità della coalizione che sostiene la futura candidatura e che, spero, sia la più larga possibile e che coincida anche con la coalizione che sostiene la mia amministrazione al Comune”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, intervenuto a margine della presentazione del calendario 2025 della scuola Nunziatella.

Strali e critiche, ovviamente, dal centrodestra. “Esiste un Pd a Roma ed uno a Napoli – dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale del partito in Campania -. Lo certifica il voto in Regione Campania sul terzo mandato a De Luca. Cosa farà ora la Schlein con i consiglieri regionali del Pd che hanno votato contro la linea nazionale? Hanno votato un obbrobrio giuridico che rappresenta anche un infarto della logica politica visto che un terzo mandato sarebbe consentito solo a De Luca quando la Schlein ha pubblicamente dichiarato che a prescindere dalla Legge, il Governatore uscente non sarà il candidato del Pd e del centrosinistra”.

Anche il Movimento 5 Stelle parla di regole calpestate.

“Il Movimento 5 Stelle ha espresso voto contrario ad una proposta di legge che, dichiarando di voler recepire il limite dei due mandati consecutivi, di fatto lo nega, consentendo al presidente in carica di ricoprire un terzo mandato. È inaccettabile contrastare un limite sacrosanto, che risponde alla necessità di promuovere l’alternanza al potere, evitando che una singola figura politica accumuli un’influenza eccessiva nel tempo. Ciononostante, la maggioranza regionale ha scelto di calpestare le regole e andare contro il buonsenso”. Così, all’unisono, i consiglieri regionali Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello.
Rastrelli, di Fratelli d’Italia, rincara la dose: “Con il voto favorevole al terzo mandato, che sostanzia un vero e proprio atto di insubordinazione all’interno di un partito senza più regole e gerarchie, De Luca ed il Pd campano si ribellano di fatto alla Schlein, facendosi beffe delle sue indicazioni e rendendo evidente la sua assoluta impotenza”.

Accuse anche dal leader regionale e parlamentare della Lega, Gianpiero Zinzi. “De Luca si è votato una legge ad personam, un mandato senza rappresentanza, lasciando solo macerie in quello che restava di un partito più attento alle poltrone che agli interessi dei cittadini. Spiace dover ammettere che i conti tornino solo in Consiglio regionale, ma non in una regione lacerata dal malgoverno degli ultimi dieci anni che ha relegato la Campania in fondo a tutte le classifiche, a partire da quelle che riguardando i principali indicatori economici. Piaccia o meno alla Schlein – osserva l’esponente leghista – non è questo il cambiamento che vogliono i nostri cittadini. La verità è che questo bailamme montato ad arte dal governatore solo per puntare i piedi per l’ennesima volta e cavalcare lo scontro con la segreteria nazionale, non ci tocca minimamente. Con o senza terzo mandato, De Luca deve arrendersi all’ineluttabilità del suo destino ormai segnato da una stagione fallimentare che siamo determinati a chiudere definitivamente. Alle prossime elezioni regionali – conclude Zinzi – trionferà il centrodestra e la Lega sarà decisiva”. (Nelle foto Antonio Iannone e Michele Cammarano)

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