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Terza dose in Italia: si fa strada l’ipotesi di estenderla a tutta la popolazione

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Ci si interroga ancora sull’opportunità di estendere la terza dose di vaccino anti-Covid al resto della popolazione, mentre i contagi sono in salita anche in Italia, seppur in minore quantità rispetto al resto dei Paesi Ue. Il governo monitora la situazione per capire se l’aumento è dovuto al maggior numero dei tamponi effettuati o a una più ampia diffusione del virus.

In particolare, in Italia, il via alla vaccinazione con terza dose è stato dato il 20 settembre 2021, con l’avvio della campagna riservata a persone immunocompromesse, trapiantati e malati oncologici con determinate specificità, ossia circa tre milioni di pazienti. Per questi pazienti, il Ministero della Salute ha specificato che si deve parlare di “dose addizionale”: si tratta di una dose aggiuntiva per raggiungere un adeguato livello di risposta immunitaria dopo il completamento del ciclo vaccinale di due dosi. Va somministrata almeno dopo 28 giorni dalla seconda. Dal 27 settembre è stata approvata anche la terza dose “booster” per gli over 80, per il personale e gli ospiti delle Rsa, e per i sanitari a partire dai 60 anni, con patologie o con elevato livello di esposizione a infezione. Per quanto concerne la somministrazione di un’eventuale terza dose al resto della popolazione, il governo ha chiarito che verrà decisa “sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico

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