Diversi Paesi, tra cui l’Italia, somministrano già la terza dose di vaccino anti-Covid ai soggetti più fragili. Oggi, l’Ema (Agenzia Europea del Farmaco) ha dato l’ok ai richiami “sui soggetti immunodepressi, almeno a 28 giorni di distanza dalla seconda dose”. L’Agenzia ha anche sottolineato che un richiamo con il vaccino Pfizer aumenta gli anticorpi nelle persone di età compresa tra i 18 e i 55 anni, se somministrato ad almeno 6 mesi di distanza dalla seconda dose. Ancora da valutare l’eventualità di un richiamo con il farmaco Spikevax, prodotto da Moderna.
Secondo l’Ema, le autorità sanitarie nazionali possono adottare raccomandazioni sull’utilizzo dei richiami tenendo conto dei dati finora acquisiti. “Il rischio di infiammazioni cardiache o altri effetti molto rari dopo un richiamo non è conosciuto – si legge in una nota – e viene attentamente monitorato. Come per tutti gli altri farmaci l’Ema continuerà a raccogliere e valutare tutti i dati sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini”. L’organizzazione delle campagne vaccinali nei vari Paesi Ue, resta “una prerogativa delle competenti autorità nazionali”.