BENEVENTO – L’accertamento tecnico, eseguito su richiesta della Procura come atto irripetibile, sul motociclo utilizzato dai responsabili del tentato omicidio di Annarita Taddeo, non ha rivelato l’esistenza di impronte.
Il sostituto procuratore Licia Fabrizi aveva richiesto la consulenza tecnica eseguita dalla polizia scientifica di Napoli, che ha applicato un innovativo metodo di rilevamento delle impronte, utilizzando il cianoacrilato, un composto chimico che evidenzia eventuali tracce lasciate sulle superfici. Tra gli indagati resta centrale il ruolo di Nicola Fallarino, 40 anni ex compagno della vittima, che secondo l’accusa sarebbe il mandante dell’aggressione con rapina dell’11 novembre del 2023. L’esecutore materiale un 37enne di Benevento, con il volto coperto da un casco integrale è salito al secondo piano dell’abitazione della donna ed ha sparato un colpo di pistola calibro 6,35 alla testa, ma per gli inquirenti non agì da solo. Forse per sviare le indagini da Fallarino i responsabili sottrassero alla vittima cellulari e contanti.
