CASTEL VOLTURNO – Usura ed estorsione nello stesso ambito familiare tra Castel Volturno, dove vive la coppia che è parte lesa, e Casalnuovo dove risiede il cognato di uno dei due coniugi che insieme a due complici è stato arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Caserta e del commissariato di Castel Volturno.
ACERRA – “Siamo davanti a una delle pagine più buie della nostra città”.
TORRE DEL GRECO – Sono stati gli uomini della Guardia di Finanza ad eseguire il provvedimento di sequestro preventivo di 90mila euro ad una coppia di coniugi accusata di usura ed estorsione.
Nella mattinata del 21 febbraio 2022, i Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 5 soggetti residenti nei comuni di Cropani (CZ) ed Isola di Capo Rizzuto (KR), sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati di usura in concorso, estorsione, ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, nel territorio del Comune di Cropani, con l’aggravante del metodo mafioso, a vario titolo loro rispettivamente ascritti .
I Carabinieri della Compagnia CC Roma Casilina hanno arrestato un 29enne romano, già con precedenti, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, perché gravemente indiziato per i reati di usura ed estorsione, con l’aggravante di aver commesso il reato in danno di persone che si trovano in stato di bisogno.
L’indagine ha permesso di sequestrare presso l’abitazione dell’indagata 7 orologi Rolex di un valore di circa 80.000 euro, numerosi oggetti in oro, la somma di 20.000 euro in contanti e numerosi fogli manoscritti, tra cui anche un registro dove venivano indicati i “cattivi pagatori”, cioè coloro che non riuscendo a rispettare le scadenze e ad emergere dalla esposizione debitoria venivano considerati non meritevoli di ulteriori prestiti di denaro.
Novità di rilievo emersa dalla prima udienza del processo, fissato nelle forme del giudizio immediato dopo la richiesta del pm Giulio Barbato, a carico delle cinque persone di Benevento arrestate il 14 gennaio nell’inchiesta antiusura (contestate anche l’estorsione e la tentata estorsione) condotta dalla squadra mobile e dalla guardia di finanza. Gli indagati (Vincenzo Collarile, 62 anni, Pasqualino Parrella, 42 anni, Armando Piscopo, 45 anni, Ivano Nizza, 47 anni, e Cosimo Parrella, 46 anni), erano finiti nel carcere di contrada Capodimonte, che avevano lasciato dopo diciannove giorni: il 2 febbraio, infatti, il Riesame aveva attenuato la misura a loro carico, disponendo i domiciliari.
A causa delle pressioni di uno strozzino, un uomo ha tentato di togliersi la vita ingerendo acido muriatico, ma fortunatamente è stato salvato dall’intervento della Polizia e, dopo alcuni giorni in terapia intensiva, è stato però dimesso.
La Guardia di Finanza di Cassino ha arrestato tre persone, di cui una attualmente in carcere e due ai domiciliari, per estorsione e usura, reati aggravati dallo stato di bisogno della vittima, un imprenditore di Cesa, in provincia di Caserta, minacciata con delle armi da fuoco per costringerla a pagare.
A.M., 61enne di Cutro avrebbe prestato soldi a tassi usurari a percettori del reddito di cittadinanza per usarlo indebitamente.
Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare dal Gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola, su richiesta del sostituto procuratore Ines Bellesi. Sono stati contestati al commerciante i reati di usura e tentata estorsione. E’ inoltre emerso dalle indagini che A.M., facendo leva sulla gestione della sua attività commerciale poteva facilmente avvicinare le proprie vittime. Restano da identificare le ulteriori vittime del presunto usuraio.