Sono 114.091 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 108.513 delle quali alla frontiera e 5.578 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia.
Arrivano smentite dal Cremlino, sulle notizie circolate ieri, secondo le quali la Russia volesse interrompere le forniture di gas verso Helsinki.
Per frenare l’avanzata delle truppe russe, l’esercito ucraino ha fatto esplodere due ponti presenti sul fiume Sivyersky Donets nel Lugansk. Nella notte è stato bombardato il distretto di Kryvyi Rih nella regione di Dnipropetrovsk da parte dell’esercito russo, che nel mentre, stringono l’acciaieria Azovstal di Mariupol con i carri armati.
Sono 112.098 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 106.725 delle quali alla frontiera e 5.373 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia.
Nell’ incontro di ieri, tenutosi nello studio Ovale, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Presidente del Consiglio italiano Mario Draghi hanno manifestato il “loro impegno a perseguire la pace sostenendo l’Ucraina e imponendo costi alla Russia”, inoltre il Primo ministro italiano ha anche dichiarato che bisogna “utilizzare ogni canale per la pace, per un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati credibili.
Il Ministero della difesa di Kiev racconta che centinaia di combattenti ucraini continuano a resistere agli attacchi delle forze russe all’interno dell’acciaieria Azovstal di Mariupol.
Sono 111.386 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte fino a oggi in Italia, 106.033 delle quali alla frontiera e 5.353 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia.
Oggi a Mosca si terrà la parata per il Giorno della Vittoria, manifestazione che celebra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la vittoria dell’Unione Sovietica.
Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky sarebbe disposto a sacrificare la Crimea pur di fermare la guerra. Dal Cremlino ci sono segnali ambigui, il Ministero degli Esteri parla di negoziati in fase di stallo, mentre il Presidente della Federazione russa Vladimir Putin, sarebbe pronto a far volare, durante la parata del 9 maggio, il suo aereo per la guerra nucleare.
Le tensioni e le incertezze generate dal conflitto in Ucraina frenano la ripresa del commercio. Una frenata purtroppo attesa: se nei primi due mesi dell’anno si era registrata una boccata di ossigeno per le imprese, anche per quelle di piccole dimensioni, a marzo si evidenzia invece un rallentamento del recupero delle vendite, dovuto all’impennata dei prezzi dei beni energetici che incide sulla spesa delle famiglie e che, inevitabilmente, peserà sui consumi interni e sulla crescita per il resto dell’anno.