Green pass: aumentano i contagi tra manifestanti non vaccinati a Trieste
Tra le persone infette, una soltanto risulta ricoverata in ospedale, mentre ci sono otto lavoratori portuali (sette a Trieste e uno a Monfalcone, Gorizia) e una decina di casi secondari. Già ieri il prof. Barbone aveva parlato del “focolaio più importante in regione”, individuato “dopo un processo di contact tracing abbastanza complesso da parte del dipartimento di Prevenzione di Trieste e Gorizia”.
In questo senso aveva invitato le persone a partecipare e condividere le informazioni. Si attendono dati più aggiornati sulla diffusione di questo focolaio, che dovrebbero arrivare nel pomeriggio, comprendendo anche i casi di Udine e Pordenone. D’altronde, lo stesso epidemiologo ha paventato l’ipotesi che questi dati possano essere “sono solo la punta dell’iceberg”.
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No Green pass a Trieste: via a incontro con ministro Patuanelli
“Togliere il Green Pass e il vaccino obbligatorio, questo proporremo. Non sarà una trattativa tra il popolo e il governo”. Lo ha detto Stefano Puzzer, portavoce del Coordinamento 15 ottobre, il neonato movimento contro il Green pass, prima dell’incontro con il ministro delle Politiche agricole, il triestino Stefano Patuanelli.
La riunione è cominciata e sono in corso gli interventi. “Spero venga redatto un verbale che consegneremo in piazza Unità a tutti”, ha aggiunto Puzzer, presente con gli altri quattro rappresentanti del Coordinamento.
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È stato firmato oggi dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, il decreto che fornisce le direttive necessarie
Ennesimo presidio a Trieste: in centinaia contro il Green Pass
Prosegue in piazza Unità d’Italia il presidio dei no green pass cominciato dopo lo sgombero del porto di Trieste. Sono poco più di un centinaio le persone presenti, alcune delle quali hanno trascorso qui la notte munite di sacco a pelo.
Le forze dell’ordine vigilano su quella che la Prefettura ha definito una manifestazione “non autorizzata”.
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No Green pass, a Trieste prosegue la protesta
Stop apparente per i no Green pass di Trieste: ieri sera parte dei manifestanti presenti in piazza Unità si è trasferita nel Porto vecchio per continuare il presidio, in accordo con le autorità. Altri invece sono rimasti nella piazza, dove hanno passato la notte. Sabato è prevista a Trieste la presenza del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, il quale, come è stato riferito dalla protesta, dovrebbe incontrare una delegazione di manifestanti.
L’obiettivo, come più volte ripetuto, è chiedere al Governo l’abolizione del Green pass. Nel frattempo, ha annunciato la piazza, si continuerà a protestare. Ieri pomeriggio un gruppo di manifestanti aveva tentato di proseguire il presidio davanti al varco 4 del Porto, sgomberato al mattino dalle forze dell’ordine. Ne erano seguiti degli scontri con le forze dell’ordine continuati fino a sera. Più volte anche da piazza Unità si erano levate alcune richieste di presidiare nuovamente lo scalo, punto della città che rimane sotto osservazione anche in attesa di capire le intenzioni dei manifestanti.
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Sgomberato Porto di Trieste: l’epilogo della protesta nello scalo
I manifestanti si trovano ora nel parcheggio in fondo alla zona presidiata da venerdì scorso. Una trentina di portuali e circa trecento attivisti che hanno trascorso la notte al molo si sono seduti per terra e hanno cantato “gente come noi non molla mai” e urlato “vergogna” prima che gli agenti azionassero gli idranti.
È l’epilogo della protesta nello scalo, stremato da giorni in cui le attività sono rallentate e l’immagine internazionale, prima in piena salute, si è appannata agli occhi del mondo. La prefettura e l’Autorità Portuale ritengono non più tollerabile l’occupazione del varco 4 anche se il sindacato CLPT garantisce che resisterà fino al 20 ottobre e il coordinamento no vax cittadino va oltre, annunciando di voler restare “a oltranza”.
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Terzo giorno proteste al Varco 4 a Trieste
Per Trieste non è solo la domenica del ballottaggio: al Varco 4 del molo VII continua la protesta dei portuali, iniziata il 15 ottobre, con un via vai di persone che non si è mai arrestato, e che aumenta con il passare delle ore, favorito dalla bella giornata.
Dopo la seconda nottata di presidio – più calma rispetto al “rave party” del giorno prima – sono al momento alcune centinaia le persone che continuano a partecipare alla manifestazione, qualcuno giunto in pullman da fuori regione. Questo nonostante il caos generato ieri sera da un primo comunicato del Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste che annunciava la sospensione del blocco.
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Sparatoria in centro a Trieste dopo una lite: 7 feriti, alcuni gravi
Sono in stato di fermo le due persone che ieri sono state bloccate alla barriera autostradale del Lisert, dopo la sparatoria avvenuta nel centro di Trieste, in via Carducci, tra gruppi della comunità kosovara. Un’altra persona invece è stata arrestata in città. Proseguono intanto le indagini della Polizia, anche grazie alla collaborazione – fa sapere la Questura di Trieste con una nota – della cittadinanza che ha fornito elementi utili agli investigatori per lo sviluppo delle indagini.
I contorni della sparatoria sono ancora in fase di approfondimento. Gli agenti proseguiranno le indagini per l’intera giornata di oggi per sciogliere tutti i dubbi. Un elemento è emerso però con certezza: il gruppo che si trovava in via Carducci corrisponde alla parte che per prima ha aggredito l’altra fazione. Infatti, quando il primo è stato raggiunto dai rivali, ha subito cominciato le ostilità. I due nuclei familiari contrapposti sono composti ciascuno da una decina di uomini, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, legati da diverse relazioni di parentela.
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