Sotto inchiesta due docenti ritenute protagoniste di diversi “episodi di induzione indebita a dare ingenti somme di denaro per il superamento di prove di concorso”. Le due insegnanti sono state arrestate in mattinata per poi essere sottoposte ai domiciliari da agenti di polizia del commissariato di Pompei.
“E’ l’idea che si ricomincia e si ricomincia dalla scuola, la scuola non è l’ultima, ma la prima a riaprire. Questo è il segnale che dovevamo dare ed è arrivato: chiaro e limpido” – questa la conferma pervenuta dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sulla questione degli studenti che sono tornati in presenza prima delle vacanze di Pasqua.
Si stima che saranno 5,3 milioni gli studenti che dopo Pasqua potranno seguire le lezioni in presenza a scuola.
Nuovo sciopero proclamato dai Cobas in 60 città per chiedere la riapertura in presenza, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all’università. La mobilitazione è stata indetta da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero proclamato dai Cobas, a cui ha già dato la sua adesione il Coordinamento Nazionale Precari Scuola.
“La scuola è chiusa nelle regioni rosse e mi auguro che in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire le scuole dell’infanzia, i nidi, la primaria e la secondaria di primo grado e 50 e 50 le scuole secondarie di secondo grado” – questo quanto dichiarato dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.
“In questo anno i nostri insegnanti hanno lavorato moltissimo, hanno usato strumenti mai usati prima e hanno fatto tantissime esperienze che noi difenderemo. La didattica a distanza non è quella dell’anno scorso” – questo quanto dichiarato dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“La scuola è un bene essenziale, non solo per chi ci lavora e studia, ma perche’ costruisce i cittadini di domani e va chiusa per ultima”, sostiene Chiara Panzieri, docente alla media Matteotti.
Prevista questa settimana o al massimo la prossima la creazione di un tavolo tecnico con il ministero dell’Istruzione, il Comitato tecnico scientifico e le Regioni per analizzare i dati sui contagi a scuola, legati anche alla diffusione delle varianti.
Il nuovo Dpcm lascia a casa quasi 6 milioni di studenti a casa. Sono 5,7, milioni per la precisione, ovvero due su tre e si prospettano peggioramenti secondo alcune proiezioni 9 studenti italiani su 10, il 90,1% dei quasi 8,5 milioni di alunni iscritti nelle scuole statali e paritarie, nei prossimi giorni rischiano di finire in didattica a distanza con 7,6 milioni di ragazzi che resterebbero a casa.
Il ministro della scuola Bianchi ha dichiarato che “in questo periodo le scuole non sono mai state chiuse: bisogna iniziare ad aggiungere, fare dei percorsi di sostegno dei singoli, non con tutti seduti al banco fino al 30 giugno ma con percorsi individuali. Gli insegnanti sono presenti fino al 30 giugno per tutte le attività della scuola.”