Primo giorno di giallo per l’Italia con circa un’ottantina di persone e molte altre in coda, senza prenotazione con la speranza di trovare comunque posto, si è presenta stamattina alle 5 e 30 davanti al cinema Beltrade di Milano, la prima sala italiana a riprendere le proiezioni. In programma ‘Caro diario‘ di Nanni Moretti a iniziare una maratona che proseguirà fino alle 21 e 30.
Una foto per augurare a tutti i ristoratori d’Italia una riapertura definitiva ed una ripartenza economica del Paese.
Le numerose polemiche sul coprifuoco e sulla difficoltà per i ristoratori ad erogare i propri servizi la sera, hanno spinto il Governo a fare dei chiarimenti.
A seguito dello stop richiesto dal governo per il weekend, le associazioni del Commercio, ANCC-Coop, ANCD-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, CNCC-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione “apprendono con stupore ed estrema preoccupazione” della decisione di eliminare dal testo del dl Riaperture l’attività anche nel fine settimana dei centri commerciali nelle aree del Paese a minor rischio, ovvero nelle “zone gialle”.
Nessuna riapertura dei centri commerciali nei fine settimana: questo quanto si evince dal testo finale, arrivato in Gazzetta Ufficiale, del decreto aperture. Non vi è infatti nessun riferimento, seppur previsto dalle bozze, alle riaperture di centri commerciali, i parchi commerciali e le strutture analoghe nei fine settimana a partire dal 15 maggio.
Come noto dalla settimana prossima ci saranno molteplici riaperture: si inizierà la settimana prossima con bar e ristoranti con tavoli all’aperto, musei, cinema e teatri. Seguiranno piscine e palestre, fino ad arrivare a congressi, fiere, parchi tematici e centri termali. Ma un settore che non è stato finora citato nel decreto è invece quello dei matrimoni, per cui al momento non è prevista alcuna riapertura definita nei dettagli o con un protocollo particolare.
Il monitoraggio di domani, venerdì 23 aprile, sarà decisivo. Sono quattordici le regioni con i requisiti per la promozione alla zona gialla. Dopo oltre un anno di pandemia Covid, da lunedì 26 aprile più di metà Italia conquisterà nuove libertà.
“Dobbiamo sostenere la ricerca e ristrutturare i sistemi sanitari nazionali”. Lo dice il premier Mario Draghi in un videomessaggio in vista del Global Health Summit del prossimo 21 maggio a Roma, partecipando con la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen ai lavori del webinar di ascolto con i rappresentanti della societa’ civile.
“Nel mondo si sono registrati 3 milioni di morti. Abbiamo registrato la peggiore contrazione dell’economia dai tempi della seconda guerra mondiale. I nostri sistemi sanitari hanno mostrato le loro fragilità, ma gli scienziati hanno sviluppato il vaccino, le case farmaceutiche lo hanno prodotto. Abbiamo la chance di porre fine al peggio della pandemia” – conclude il Presidente del Consiglio, Mario Draghi
In corso Umberto I di Napoli la felicità per la riapertura dei negozi dopo quasi due mesi di zona rossa si è unita alla preoccupazione di un futuro incerto. Decine di serrande sono rimaste abbassate, non si contano le vetrine svuotate all’interno delle quali sono rimasti pochi manichini svestiti. I commercianti storici, come Attilio Pinto, titolare di Casa di Torino, precisano che la pandemia ha dato solo il colpo di grazia ad una zona, quella del corso Umberto, già martoriata da trentennale cantiere per la metropolitana in piazza Nicola Amore e dai lavori di via Marina: “E’ ormai da tempo che questa zona è in crisi. Solo intorno al mio negozio hanno chiuso già cinque attività”.
“Nonostante la notizia della riapertura degli spostamenti tra le Regioni e la ripresa delle attività ci facciano intravedere un primo spiraglio di luce dopo un anno di fermo, rimaniamo perplessi sulla confusione che si sta generando in queste ore sulle differenti date di riapertura“: a sottolinearlo è la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli.