Alle prime luci dell’alba sono stati eseguiti quattordici arresti dai carabinieri del Ros a Reggio Calabria, Catanzaro e Bologna. L’ordinanza è stata emessa dal gip su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dell’aggiunto Gaetano Paci ed eseguita nell’ambito di un’inchiesta che ha riguardato la cosca Piromalli e le infiltrazioni nell’Asp di Reggio Calabria.
Sono cinque le persone arrestate dai carabinieri di Palmi per il favoreggiamento di Domenico Romeo, il noto latitante di Sinopoli fermato il febbraio dello scorso anno a Sant’Eufemia d’Aspromonte. Il provvedimento è stato emesso dal Gup su richiesta della Dda di Reggio Calabria e ha portato all’arresto dei fratelli del pregiudicato, Antonio e Francesco Alvaro, di 22 e 23 anni mentre ai domiciliari Domenica Alvaro, di 33 anni, Biagio Versaci (47), e la moglie di quest’ultimo, Maria Francesca Cammaroto (40).
Sequestrati beni mobili e immobili di circa 700 mila euro dalla Guardia di finanza del Comando provinciale di Reggio Calabria e dallo Scico di Roma. L’indiziato è Giovanni Fiordaliso, ex ingegnere funzionario dell’Anas, accusato di aver agevolato l’infiltrazione nel settore degli appalti pubblici di cartelli imprenditoriali connotati da contiguità mafiosa, in cambio di profitti e utilità di vario genere.
L’ex assessore lombardo Domenico Zambetti si è costituito entrando nel carcere milanese di Opera. Risulta essere condannati ad una pena definitiva di 7 anni e mezzo di carcere per le infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia e il voto di scambio.
Eseguite dai finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro 10 ordinanze cautelari e il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 50 milioni di euro nei confronti di alcuni imprenditori catanzaresi e dei loro prestanome.
La Polizia di Stato e la Dda di Reggio Calabria hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere per gli affiliati e soggetti contigui alle potente cosca di ‘ndrangheta De Stefano. Gli indagati rei a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione ai danni di affermati imprenditori, operavano a Reggio Calabria tramite metodo mafioso.
