Provincia di Caserta, dipendenti nel panico: interrogati a turno gli assunti da Magliocca

Caserta – Attenzione, l’inchiesta sulla Provincia di Caserta – gestione Giorgio Magliocca (FI) con la copertura politica esterna del consigliere regionale Giovanni Zannini (De Luca Presidente) – è tutt’altro che chiusa, spenta o affievolita. Continua, invece, eccome se continua.
Ne sanno qualcosa i protagonisti dell’ultima infornata concorsuale, sulla quale stanno continuando ad indagare – con molta discrezione, ma anche sistematica continuità – i pubblici ministeri Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano.
A turno, infatti, uno dopo l’altro, gli ultimi dipendenti arruolati dall’ente provincia, un giorno sì e l’altro pure, vengono ascoltati dalla polizia giudiziaria che annota modalità di assunzione, provenienza, rapporti di parentela, relazioni politiche, espletamento delle prove e tutto quanto possa servire a fare una mappatura esatta della gestione politico-concorsuale da parte dell’ex presidente dell’ente di via Lubich. Interrogatori che per alcuni dipendenti stanno diventando un vero e proprio incubo.
Invero, quello dei concorsi è soltanto un aspetto dell’inchiesta che ha travolto – nell’autunno scorso – l’allora presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, fino a portarlo alle dimissioni il 14 novembre scorso.
Inchiesta che ha coinvolto, peraltro, una decina di dipendenti pubblici cui sono stati contestati a vario titolo i reati di corruzione nell’esercizio della funzione e atti contrari ai doveri d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture e subappalto non autorizzato.
Composta da più filoni e svolta su più fronti, l’inchiesta ha toccato – come si ricorderà – più enti locali e finanche un consigliere regionale, Giovanni Zannini, appunto. Al quale, sulla scorta di un’ipotesi di reato per concussione e corruzione, il 3 ottobre scorso, le forze di polizia hanno perquisito sia l’abitazione, a Mondragone, che ufficio del consiglio regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli.