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Huawei, arrestato il lobbista legato a Fulvio Martusciello. Nell’inchiesta, con Nicola Caputo e Enzo Rivellini, anche i nomi di Giuseppe Ferrandino e Aldo Patriciello (Lega)

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BRUXELLES – di Antonio Arricale – Il caso Huawei – la connection lobbista scoperchiata da un’indagine della Procura di Bruxelles e portata alla luce dal sito di giornalismo investigativo “Follow The money” e le pubblicazioni Le Soir e Knack –

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Sanità in Campania, le bugie nascoste tra i dati delle classifiche

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L’EDITORIALE (a.a.) – Promossa. La Campania supera l’esame della verifica dei livelli di assistenza in sanità nell’area della Prevenzione, in quella Distrettuale e in quella Ospedaliera. Il Ministero della Salute ha reso noto, infatti, una sintesi dei risultati del monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia per l’anno 2023.

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Zinzi risponde a muso duro all’esponente del M5S: “Ma Costa, da ministro, cosa ha fatto per Terra dei Fuochi?”

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 NAPOLI – “Ma Costa quali risultati ha ottenuto quand’era ministro?” Non ci va certo con mano leggera il capogruppo della Lega in Commissione Ambiente alla Camera e coordinatore del partito in Campania, Gianpiero Zinzi.

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Caldoro si dimette perché assumerà un incarico a Roma?

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NAPOLI – Stefano Caldoro, ex governatore della Campania, ha ufficializzato le sue dimissioni da consigliere regionale.

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Regione, Caldoro si è dimesso: Non sono candidato, giusto che faccia spazio

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NAPOLI – Stefano Caldoro, ex presidente della Regione Campania e capo dell’opposizione in Consiglio regionale della Campania, ha presentato le dimissioni irrevocabili in segreteria generale da consigliere regionale.

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De Luca e Zaia non hanno speranza: limite del terzo mandato, ecco cosa prevede la legge

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ROMA – di Anna Laura Bussa – La riforma costituzionale sull’elezione diretta del presidente della Regione del 1999, configura la legislazione elettorale regionale come “materia concorrente”. Tradotto: lo Stato stabilisce i principi e le Regioni vi aggiungono i particolari. Se lo Stato, quindi, nello scrivere la legge, avesse messo la questione del tetto ai mandati per i presidenti, come principio generico, ogni Regione avrebbe potuto prevedere il suo. Ma nel 2004, quando, con il governo di centrodestra, ci fu l’approvazione effettiva della legge sui principi di quella materia, si decise di copiare direttamente la normativa che regolava l’elezione diretta del sindaco. E questa prevedeva il tetto dei due mandati.

Tutti, all’epoca, conferma anche il costituzionalista Stefano Ceccanti, furono d’accordo perché il ragionamento fu il seguente: “se si prevede un limite per i mandati del primo cittadino perché non prevederlo anche per chi governa la Regione visto che ha molto più potere?”. In questo modo si scrisse “un principio secco”, non generico, che è di fatto “auto-applicativo”. Cioè entra in vigore dal 2004 per tutte le Regioni ordinarie che prevedano l’elezione diretta, ossia tutte, visto che nessuna ha fatto una scelta diversa in deroga. E il principio è stato ritenuto talmente valido che è stato persino inserito nella proposta di riforma del Premierato. 

Analizzando, ora, la situazione attuale, i margini per aggirare questo “principio secco” della legge sembrano davvero molto esigui. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che vorrebbe ricandidarsi di nuovo, sostiene, con una nuova normativa regionale, che la “conta dei due mandati” comincerebbe da quando la Regione recepisce la legge. E cioè da ora. Ma questa storia del “recepimento”, anche a detta di molti costituzionalisti, non reggerebbe visto che il principio essendo secco è entrato immediatamente in vigore senza che si debba recepire e il divieto di un terzo mandato consecutivo è direttamente auto applicativo. L’obiezione avrebbe avuto un senso, osservano, se avessero scritto la legge “a maglie larghe”, cioè parlando in modo generico di tetto ai mandati. Ma così non è stato.
Il Governo ha così presentato ricorso contro la legge regionale della Campania confidando in una sentenza favorevole della Corte Costituzionale. La scelta di uscire dal partito di appartenenza per candidarsi autonomamente, come annunciato da De Luca e tra le opzioni del numero uno del Veneto, Luca Zaia, anche lui colpito dal divieto, non risolverebbe comunque il problema. Il divieto del terzo mandato infatti ricade sulla persona e non sul partito. E anche se si presentassero alle prossime elezioni con liste autonome o per conto di forze politiche diverse dalle attuali, il discorso non cambierebbe. La legge, assicura ancora Ceccanti, “parla molto chiaro”.
La speranza di De Luca e Zaia potrebbe essere quella di una pronuncia a loro favore da parte della Consulta, ma si tratta di “un periodo ipotetico dell’irrealtà”, si osserva, perché questo creerebbe un precedente pericoloso visto che metterebbe a rischio varie leggi di principio che regolano le Regioni. (Ansa).

Terzo mandato, De Luca non molla: conferenza stampa surreale del presidente della Regione

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L’EDITORIALE DI ANTONIO ARRICALE – “Vado avanti, la mia posizione non cambia”. Quanti si aspettavano dalla conferenza stampa indetta dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, reazioni eclatanti all’indomani dell’annunciata impugnativa del governo contro la legge elettorale recentemente approvata dal parlamentino del Centro direzionale, è rimasto sicuramente deluso.

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De Rosa, Di Monaco, la Provincia di Caserta e la storia della secchia rapita

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L’EDITORIALE DI ANTONIO ARRICALE – La vicenda della Provincia di Caserta mi ricorda un po’ la storia della secchia rapita. Non la ricordate? Ve la rammento.

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Doppio stop a Zaia (e a De Luca), no a terzo mandato né rinvio voto

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ROMA (Michela Suglia) – Potrebbe essere il terzo mandato dei governatori il prossimo tallone d’Achille del centrodestra. Protagonista Luca Zaia, il leghista al timone del Veneto dal 2010 e che punterebbe a un altro quinquennio.

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Verso il no del Governo al terzo mandato, nodo De Luca

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ROMA (Giampaolo Grassi ) – Sono l’ultimo appuntamento elettorale di peso prima delle politiche. Sei regioni andranno al voto in questo 2025, con due governatori in scadenza che tengono sulle spine il centrosinistra e il centrodestra: il campano Vincenzo De Luca, del Pd, e il veneto Luca Zaia, della Lega.

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