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Controllate le posizioni lavorative di 1.015 lavoratori nell’Agro e nella Piana del Sele

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L’Ispettorato territoriale di Salerno ha diretto una task force per eseguire attività straordinarie di vigilanza nella provincia nell’ambito del Progetto SuPrEme. I controlli, eseguiti nell’Agro Nocerino Sarnese (Sarno, Scafati, Pagani, San Marzano sul Sarno, San Valentino Torio) e nella Piana del Sele (Pontecagnano, Battipaglia, Montecorvino, Bellizzi, Eboli, Capaccio-Paestum, Agropoli), hanno visto impegnate 20 unità ispettive con il supporto di carabinieri e Guardia di Finanza e di 5 mediatori culturali. L’attività ispettiva ha riguardato 180 aziende, di cui 70 (il 42%) sono risultate irregolari. Adottati 15 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Sono state verificate 1.015 posizioni lavorative (450 cittadini italiani, 75 provenienti dall’UE e 490 provenienti da Paesi extra-UE). Sono risultate irregolari le posizioni di 265 lavoratori (il 26%), di cui 85 completamente in nero (30% dei lavoratori irregolari ed al 10% circa della forza lavoro occupata). Tra i lavoratori irregolari si è registrato un elevato numero di braccianti di Paesi extra-UE: 150 su 265 (il 70%).

Oltre al lavoro nero, sono state accertate irregolarità riguardo a giornate lavorative effettivamente prestate ma non registrate sul Libro unico del lavoro, non remunerate o remunerate fuori sacco e pertanto sottratte all’imposizione fiscale, contributiva ed assicurativa. La registrazione di un numero di giornate inferiore a quelle effettivamente prestate rappresenta un fenomeno diffuso nel settore agricolo della provincia di Salerno, molto difficile da contestare e provare in quanto sul tema converge il duplice interesse del datore di lavoro e del lavoratore che, una volta raggiunte le 112 o 151 giornate contrattuali annuali, può richiedere l’indennità di disoccupazione per tutto il rimanente periodo dell’anno.

Riscontrate anche violazioni per l’inosservanza del giorno di riposo settimanale, verificate diverse ipotesi di retribuzione corrisposte in assenza della prevista tracciabilità, accertati 10 casi di somministrazione illecita di manodopera e contestato in diversi casi al datore di lavoro l’impedimento alla vigilanza per rifiuto di fornire al personale ispettivo le generalità dei lavoratori trovati intenti al lavoro e datisi alla fuga alla vista del personale ispettivo.

Sono risultati privi di permesso di soggiorno 6 lavoratori e sono tuttora in corso accertamenti per acclarare una ipotesi di caporalato.

Salerno: incontro su sicurezza cantieri e contrasto lavoro nero

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Si è svolto in mattinata, presso il Palazzo del Governo, un incontro operativo volto ad attuare l’“Accordo organizzativo per la sicurezza nei cantieri e il contrasto al lavoro nero”, sottoscritto lo scorso 8 luglio tra Prefettura di Salerno, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Azienda Sanitaria Locale, Direzioni Provinciali di INPS e INAIL, Associazione Costruttori Edili (ANCE), ANCI Campania, Cassa Edile, Ordini professionali di Ingegneri, Architetti e Geometri, Organizzazioni sindacali di categoria Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea-Cgil e, per adesione, Questura, Comando provinciale dei Carabinieri, Comando provinciale della Guardia di Finanza. 

La riunione ha avuto ad oggetto la presentazione della piattaforma telematica S.I.N.O.P. (Sistema Inserimento Notifiche Preliminari), alla presenza del Prefetto Francesco Russo e dei rappresentanti di Ispettorato Territoriale del Lavoro, Azienda Sanitaria Locale, Associazione Costruttori Edili di Salerno (ANCE), Cassa Edile Salernitana e degli Ordini professionali di Ingegneri, Architetti e Geometri.

Choc a Catania: carne esposta in mezzo alla strada e lavoratori in nero

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Carabinieri della Compagnia di Fontanarossa, coadiuvati da quelli del N.I.L., del N.A.S. e del XII° Reggimento Sicilia, nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di ogni forma di illegalità, hanno indagato i titolari di due macellerie.

Denunciato un catanese di 48 anni, titolare di una macelleria di viale Mario Rapisardi quasi all’incrocio con via Palermo. Il commerciante esponeva gli alimenti, posti sotto sequestro, agli agenti contaminanti (gas di scarico dei veicoli). Nella circostanza, all’interno del locale, sono state altresì riscontrate condizioni igienico-sanitarie carenti, nonché la presenza di 3 lavoratori irregolari su 4 intervistati, per i quali sono state comminate sanzioni per 12.880 euro e irrogata la sanzione accessoria della sospensione dell’attività imprenditoriale.

Sanzionato il titolare di una macelleria di piazza Risorgimento, all’interno della quale sono stati trovati 2 lavoratori irregolari su 3 intervistati, per complessivi 9.200 euro; cui è stata irrogata la sanzione accessoria della sospensione dell’attività imprenditoriale.

Denunciato un catanese di 21 anni, poiché sorpreso a condurre il proprio motociclo, un Honda SH 150, senza la patente di guida poiché mai conseguita e con la recidiva nel biennio. Lo scooter è stato sottoposto a sequestro per la successiva confisca.

La denuncia sull’Osservatore Romano del lavoro “nero” delle suore

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 La denuncia di una situazione abbastanza diffusa ma tenuta normalmente sottotono arriva dal mensile dell’Osservatore Romano ‘Donne Chiesa Mondo’.


Il numero di ottobre è dedicato alla vita delle suore e il giornale del Papa ha scelto di puntare i fari su questa realtà, dopo aver denunciato in passato anche il fenomeno degli abusi, di autorità e sessuali, che si consumano nei conventi.

“Nei rapporti delle suore con i loro datori di lavoro c’è stato un offuscamento di quelli che io chiamo i confini. E’ una questione che dobbiamo affrontare”. A parlare così, nell’intervista al mensile femminile del giornale vaticano, è Maryanne Loughry, suora della Misericordia, docente al Boston College e consulente del Centro dei Gesuiti per i Rifugiati. Per la religiosa serve “la trasparenza e la conoscenza dei propri diritti basata dove possibile su accordi scritti”

Napoli: scoperti dieci lavoratori non in regola

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 I carabinieri della stazione di Grumo Nevano insieme a quelli del nucleo operativo del gruppo carabinieri tutela del lavoro di Napoli hanno controllato tre opifici tessili nei quali sono state riscontrate violazioni delle norme sulla sicurezza del lavoro. Il bilancio complessivo parla di dieci lavoratori in nero la cui individuazione è costata ai tre imprenditori di origini bengalesi e pachistane una denuncia penale.



Durante le attività sono state notificate sanzioni amministrative e penali per complessivi 137mila euro. I lavoratori non avevano seguito corsi sulla sicurezza né erano stati informati sui rischi che avrebbero potuto correre. Inoltre, nessuno utilizzava i dispositivi di protezione individuale anti-contagio.  I tre esercizi sono stati attualmente sospesi.

Portici, sequestrata area di stoccaggio degli scarti di lavorazione e scoperti 18 lavoratori in nero

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E’ stata sottoposta a sequestro un’area di 1.600 metri quadri e un deposito, poiché utilizzati come luogo di stoccaggio contenente oltre 400 tonnellate di indumenti usati non sanificati e scarti di lavorazione.

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