Sia la cabina di regia politica sia la Stato-Regioni sono slittate, anche se viene confermato che ci sarà il Consiglio dei ministri nelle prossime ore per approvare il nuovo decreto. Toccherà al premier Mario Draghi stemperare per trovare una sintesi. La linea di Palazzo Chigi è però netta: bisogna intervenire subito per evitare di trovarsi di fronte all’incubo di nuove chiusure.
“Su nostra richiesta, le Regioni potranno far cadere il coprifuoco appena si troveranno in zona bianca. Questo supera il decreto e anticipa le aperture che sarebbero dovute arrivare in luglio“ – questo quanto si rende necessario per Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, parlando del confronto sulle riaperture con il governo.
Si può “guardare al futuro, ma con prudente ottimismo e fiducia” almeno secondo quando ha spiegato il premier Mario Draghi, preannunciando l’introduzione del colore giallo “rafforzato” per tutte quelle Regioni che avranno un basso indice di contagio da Covid e in cui potranno riaprire anche le attività legati ai settori della ristorazione, dello sport e dello spettacolo, ma solamente all’aperto.
“Ritornare all’attività didattica in presenza anche nella secondaria di II grado è un’esigenza fortemente avvertita, in primo luogo da ragazze e ragazzi per i quali fare scuola fuori da un contesto di relazioni dirette con insegnanti e compagni di classe è un problema che non può essere certo sottovalutato” – dichiara senza remore Maddalena Gissi, segretaria generale CISL Scuola che lancia l’allarme per il ritorno delle classi italiane in presenza.
Da domani saranno 6 milioni e 850 mila gli alunni presenti a scuola sugli 8,5 milioni delle scuole statali e paritarie. Saranno perciò quasi un milione e 657mila quelli ancora a casa in DAD. Rimane per gli studenti il nodo dei trasporti e dei tamponi veloci.
L’incontro del premier Mario Draghi con i ministri sul prossimo decreto Covid è previsto alle 12, cui seguirà alle ore 14.00 terrà una conferenza stampa presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
Sui vaccini “serve una catena di comando chiara. Servono un controllo centrale con una persona che coordina con catene chiare e una linea di decisione che parte dall’alto e arriva al basso e dal basso vengono superati i problemi che l’alto risolve assieme al basso” – lo ha dichiarato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute.
Sebbene la curva dei contagi da coronavirus in Italia sia in lieve flessione negli ultimi giorni, le vittime sono ancora tante. Il governo, dunque, sta valutando una serie cambiamenti graduali delle misure dopo Pasqua, secondo quanto trapela, allorché scadrà, il 6 aprile, il decreto-legge che ha stabilito festività in zona rossa per tutti.
Nuova campagna di comunicazione ideata dal Governo, coinvolgendo grandi volti noti del piccolo e del grande schermo per “sfumare le angosce degli ultimi giorni e ammortizzare l’effetto nefasto della sospensione temporanea di Astrazeneca”.
Il ministro Daniele Franco ha rilasciato delle dichiarazioni sul provvedimento da 32 miliardi, con uno spazio da 500 milioni per le modifiche parlamentari.