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Caserta: mazzate in Provincia, volano le scrivanie

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CASERTA – Antonio Sanfelice – Una donna non si dovrebbe picchiare neanche con un fiore, si diceva un tempo, arrivare invece a rovesciarle addosso addirittura la scrivania dell’ufficio è decisamente troppo. Accade nel Palazzo della Provincia di Caserta, ai piani alti, quelli che contano.

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Al supermarket Regione Campania si paga uno ma si portano via due articoli

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LA STORIA di Antonio Arricale – Paghi uno e porti via due articoli al supermarket della Regione Campania. L’offerta, ovviamente, è valida solo per gli amici. E, naturalmente, per gli amici degli amici.

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Terremoto giudiziario per i fedelissimi di De Luca: i giudici vadano avanti in piena autonomia

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SALERNO – No comment sulle inchieste in corso, ma l’invito alla magistratura ad andare avanti, in piena autonomia ed in tempi rapidi. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine delle celebrazioni per gli 80 anni dell’Università di Salerno, ha così risposto alle domande dei giornalisti.

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Tutti gli uomini del presidente. Prima Alfieri e Zannini, ora il consigliere regionale Cascone e cinque indagati: si allarga l’inchiesta di Salerno

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SALERNO – Il 3 ottobre scorso un vero tsunami giudiziario si è abbattuto su due degli uomini più vicini al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: l’arresto di Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno (sospeso dal prefetto da entrambe le cariche) e le perquisizioni a casa di Giovanni Zannini e negli uffici della Commissione ambiente in consiglio regionale, di cui Zannini è presidente. Oggi, un altro deluchiano doc finisce nel mirino della magistratura.

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Caso Zannini. Ecco chi è Postiglione, manager di De Luca accusato di concussione

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SANTA MARIA CAPUA VETERE/MONDRAGONE Antonio Postiglione, 68enne di Ischia, guida la direzione generale ‘Tutela della salute e coordinamento della Ssr della Campania’. Prima di questo incarico, era stato nominato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a capo dell’Asl di Salerno.

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POLITICA&AFFARI: perquisizioni d’oro, carabinieri scovano 545 mila € cash

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MONDRAGONE – Un fiume di denaro, cifre vertiginose, mazzette di banconote da far tremare i polsi. Parliamo dei soldi sequestrati nel corso delle perquisizioni dei carabinieri di Aversa – nell’ambito dell’inchiesta che vede coinvolto Giovanni Zannini – a casa del consigliere regionale di Mondragone, degli altri sei indagati e dei cosiddetti “terzi”, ovvero di coloro che risultano implicati nell’indagine, ma per i quali, finora, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere non ha ipotizzato la commissione di reati.

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Inchiesta Zannini, carabinieri in Comune. Chieste le dimissioni della moglie di Campoli

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MONDRAGONE – L’inchiesta che ha travolto il consigliere regionale Giovanni Zannini ed il suo amico Alfredo Campoli non poteva che ripercuotersi sull’amministrazione comunale di Mondragone, lì dove la moglie dell’imprenditore dei rifiuti, Rosaria Tramonti, ricopre il ruolo di assessore.

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Corruzione e concussione: in 35 pagine le “verità” di Zannini

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Atti ancora non depositati. Sarebbe questa la ragione “ufficiale” per cui Giovanni Zannini, avvalendosi della facoltà di non rispondere, ha deciso di tacere e di presentare una memoria difensiva di 35 pagine ai pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

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Zannini tace in Procura davanti ai pm e presenta memoria scritta

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SANTA MARIA CAPUA VETERE – Ha presentato una memoria scritta il consigliere regionale Giovanni Zannini, recatosi oggi in Procura, assistito dall’avvocato Angelo Raucci, per essere “ascoltato” dai pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano.

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Martusciello va alla guerra, ma sbaglia esercito

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L’Editoriale di Antonio Arricale – Suvvia, siamo seri, ma davvero il centro-destra (o una parte di esso) pensa di conquistare la Regione Campania con le intemerate di Fulvio Martusciello? Davvero si arriva a pensare che i cori contro Antonio Tajani a Pontida, strillati da quattro ragazzi esaltati e senza sale in zucca, possano riscaldare gli animi degli elettori campani e spingerli ad andare alle urne, per votare magari – ma si tratta più di un sogno che di un’aspirazione – il candidato del centro, senza la destra, che Martusciello ipotizza essere sé medesimo? Ma dai.

Ricapitoliamo per i lettori che se lo fossero perso. “Le offese rivolte ai casertani e ai napoletani sono vergognose e inaccettabili” ha detto Martusciello, ieri, rivolgendosi all’omologo collega della Lega, qui in Campania, Gianpiero Zinzi. E con aria minacciosa ha aggiunto: “Sia chiaro, o la Lega fa una scelta civica, o non ci sarà nessun apparentamento per le regionali in Campania”.

Ora, a parte l’insulsaggine dell’affermazione, che peraltro sottintende un vuoto assoluto di strategia politica, sull’episodio richiamato da Martusciello è stato lo stesso segretario della Lega, Matteo Salvini, a chiedere immediatamente scusa a Tajani, che ha accettato. E, dunque, ha derubricato lo spiacevole episodio per quello che è: una cretinata. Come, del resto, spesso se ne sentono uscite dalla bocca degli uomini e dello stesso Salvini. E temo, purtroppo, che non sarà neanche l’ultima. Ma questo è un altro discorso.

Il punto che, invece, qui mi preme sottolineare – in un disegno non proprio impossibile di riconquistare Palazzo Santa Lucia o, se preferite, defenestrare definitivamente l’attuale presidente Vincenzo De Luca ed il suo sistema politico non proprio adamantino – è che da un personale politico serio e responsabile ci si aspetterebbero ben altre azioni di opposizione. Per esempio, di smascherare le magagne della sanità, su cui lo sceriffo ha costruito gran parte del suo granitico potere. E che gli fanno reclamare – con incredibile faccia tosta – altre risorse al governo centrale, senza avvertire il dovere di dar conto della qualità della sua spesa (oltre 550 milioni, per capirci: 110 miliardi delle vecchie lire). Ci saremmo attese parole dure, durissime rispetto agli scandali che stanno emergendo, con politici arrestati o inquisiti, un po’ in tutta la Campania. Ci saremmo aspettati non parole dure, ma autentiche filippiche contro il consigliere regionale Giovanni Zannini e magari una tiratina di orecchi anche al suo amico di partito Giorgio Magliocca, che col primo sembra tazza e cucchiaio, a giudicare non da uno ma da ripetuti fatti politici.

Ma probabilmente sarebbe stato troppo. Al binomio Zannini-Magliocca, infatti, l’attento Martusciello deve anche parte del suo successo elettorale in provincia di Caserta. Nelle 18mila 484 preferenze riportate, infatti, c’è anche lo zampino dei due.

Ora capisco: meglio parlare di Pontida. E di Zinzi. Ma sì.

(Nella foto: Fulvio Martusciello, a sinistra, e Gianpiero Zinzi)

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