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giorgio magliocca - page 3

Provincia di Caserta, parla l’esperto: Alchimie inutili, l’Ente va commissariato

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L’INTERVISTA di ANTONIO ARRICALE – “Non si possono fare alchimie quando le norme di legge, che regolano il funzionamento degli organi amministrativi, sono di inaudita chiarezza, come nel caso dell’ipotesi rinvenibile dall’applicazione del combinato disposto degli art. 53 commi 1 e 3 e 141 del Tuel“.

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Caso Magliocca / Due talpe nell’inchiesta: un politico e un finanziere

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CASERTA – Inquirenti e indagato avevano ciascuno una propria ‘talpa’. Quella della Procura ha dato la stura all’inchiesta che vede coinvolto il presidente della Provincia Giorgio Magliocca. E’ Antonio Scialdone sindaco di Vitulazio, in passato indagato dalla Direzione distrettuale antimafia, quando era direttore del Consorzio unico di bacino per voto di scambio.

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Magliocca si è dimesso da sindaco e presidente della Provincia

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CASERTA – A ventiquattr’ore dalle perquisizioni, Giorgio Magliocca ha deciso di lasciare i suoi incarichi da sindaco di Pignataro Maggiore e da presidente della Provincia di Caserta.

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Stefania: “Giorgio, ci sono i carabinieri a casa…”. Magliocca svegliato dalla moglie a Bruxelles

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CASERTA – “Giorgio ci sono i carabinieri a casa”. Presumiamo sia stata questa la prima frase pronunciata dalla trafelata Stefania, moglie del presidente della Provincia di Caserta, quando ieri mattina all’alba si è vista piombare in casa i militari del reparto territoriale di Aversa.

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Caso Magliocca / Violato il segreto istruttorio, la Procura apre un fascicolo

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CASERTA – Pur consapevole di essere intercettato, Giorgio Magliocca avrebbe rivelato ad altre persone particolari sugli atti di indagine coperti da segreto investigativo. La Procura in tal senso ha aperto un fascicolo di indagine che potrebbe coinvolgere anche il presidente della Provincia per violazione del segreto istruttorio in concorso con altre persone.

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I pm: tecnici assoggettati ad un interesse personale. Magliocca: pronto a collaborare

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CASERTA – “L’anno scorso la Juniores nazionale del Gladiator sostanzialmente l’ho finanziata io, con tutta una serie di sponsorizzazioni, amici a cui piace il pallone che mi chiedevano dove fare dei contributi eccetera. Parliamo di una somma che può andare dai 30, 40, se siamo fortunati pure 50mila euro in un anno”.

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Corruzione & appalti in Provincia. I NOMI DI TUTTI GLI INDAGATI. Coinvolti il presidente Magliocca, Palmieri, Rosato, ecc…

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CASERTA – Sono a caccia di documenti, computer e telefonini i carabinieri del reparto territoriale di Aversa che stamattina hanno perquisito l’abitazione a Pignataro Maggiore del presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, gli uffici della Provincia (settori Viabilità ed Edilizia) ed anche il Comune di Pignataro, di cui Magliocca è sindaco.

Iscritte nel registro degli indagati ben 10 persone. Oltre a Magliocca, infatti, sono coinvolti altri 9 tra dipendenti pubblici e imprenditori. I reati contestati, a vario titolo, sono la corruzione nell’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, la frode nelle pubbliche forniture e il subappalto non autorizzato.

IL SISTEMA

L’indagine si concentra su alcuni appalti che sarebbero stati affidati alle “ditte di amici”, per ottenere la sponsorizzazione per una squadra di calcio; su un subappalto concesso senza autorizzazione e su una presunta frode. Questi i tre filoni in cui si dipana l’inchiesta che ha portato alle perquisizioni odierne.

I NOMI DEGLI INDAGATI

Ed ecco chi risulta iscritto nel registro degli indagati: il presidente della Provincia, Giorgio Magliocca, Cosimo Rosato e Alfonso Valente entrambi di Marcianise; Luigi De Lucia, 68 anni, Alfonso De Lucia di Vitulazio; Gerardo Palmieri, 50 anni, dirigente del settore Viabilità e Trasporti della Provincia di Caserta; Marcello Baldo, 48 anni, responsabile dell’area Tecnica di Pignataro Maggiore; e Clara Di Patria, 41 anni, architetto. Con loro, stando alle indagini della Procura, Magliocca risponderebbe del reato di corruzione per l’affidamento di tre distinti lavori: uno da 250mila euro alla Rosato Costruzioni, amministrata da Cosimo Rosato. Per i pm la ditta sarebbe stata indicata a Palmieri proprio dal presidente Magliocca su “richiesta” di Valente.

APPALTO DA 250MILA PER LA SPONSORIZZAZIONE AL VITULAZIO ASD

Rosato, per la Procura, avrebbe poi ricambiato il favore con una sponsorizzazione da 40mila euro alla squadra del Vitulazio Asd, oltre a farsi carico del pagamento degli stipendi all’allenatore. Tra l’altro, Magliocca, sempre per foraggiare il Vitulazio Asd avrebbe fatto in modo da affidare un altro appalto ad una ditta di Quarto. Indagato, in questo caso, l’imprenditore napoletano Gianpaolo Benedetti.

Indagato, infine, anche Adolfo Raimondo, 59 anni, di Santa Maria Capua Vetere: a lui la ditta di Cosimo Rosato avrebbe concesso un subappalto, senza però avere avuto l’autorizzazione necessaria.

I militari dell’Arma dunque, su delega della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, hanno avviato perquisizioni atte ad avvalorare le loro tesi.

Un nuovo scandalo giudiziario si è, quindi, abbattuto sulla nostra provincia; una indagine che sembrerebbe legata a filo doppio all’inchiesta che vede già coinvolto il consigliere regionale Giovanni Zannini. I carabinieri di Aversa (gli stessi che perquisirono casa di Zannini, Campoli, ecc.) anche stamattina si sono mossi su delega dei pm Giacomo Urbano e Gerardina Cozzolino della Procura di Santa Maria Capua Vetere (gli stessi magistrati che conducono l’indagine sul politico di Mondragone). Zannini, il 3 ottobre scorso, ha subito una serie di perquisizioni a casa e negli uffici del consiglio regionale della Campania e, ricordiamo, risulta indagato per concussione e corruzione.

Nelle foto le perquisizioni dei carabinieri ancora in atto in Provincia

Caserta: mazzate in Provincia, volano le scrivanie

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CASERTA – Antonio Sanfelice – Una donna non si dovrebbe picchiare neanche con un fiore, si diceva un tempo, arrivare invece a rovesciarle addosso addirittura la scrivania dell’ufficio è decisamente troppo. Accade nel Palazzo della Provincia di Caserta, ai piani alti, quelli che contano.

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Il dramma Jabil e l’inadeguatezza della classe politica casertana

in Editoriale/N-Style/News/Uncategorized by

L’Editoriale di Antonio Arricale – Dubito che un parlamentare comprenda fino in fondo il dramma di un capofamiglia che ha perso il posto di lavoro o che lo sta per perdere definitivamente dopo anni di precarietà da cassintegrato.

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Martusciello va alla guerra, ma sbaglia esercito

in N-Style/Primo Piano/Uncategorized by

L’Editoriale di Antonio Arricale – Suvvia, siamo seri, ma davvero il centro-destra (o una parte di esso) pensa di conquistare la Regione Campania con le intemerate di Fulvio Martusciello? Davvero si arriva a pensare che i cori contro Antonio Tajani a Pontida, strillati da quattro ragazzi esaltati e senza sale in zucca, possano riscaldare gli animi degli elettori campani e spingerli ad andare alle urne, per votare magari – ma si tratta più di un sogno che di un’aspirazione – il candidato del centro, senza la destra, che Martusciello ipotizza essere sé medesimo? Ma dai.

Ricapitoliamo per i lettori che se lo fossero perso. “Le offese rivolte ai casertani e ai napoletani sono vergognose e inaccettabili” ha detto Martusciello, ieri, rivolgendosi all’omologo collega della Lega, qui in Campania, Gianpiero Zinzi. E con aria minacciosa ha aggiunto: “Sia chiaro, o la Lega fa una scelta civica, o non ci sarà nessun apparentamento per le regionali in Campania”.

Ora, a parte l’insulsaggine dell’affermazione, che peraltro sottintende un vuoto assoluto di strategia politica, sull’episodio richiamato da Martusciello è stato lo stesso segretario della Lega, Matteo Salvini, a chiedere immediatamente scusa a Tajani, che ha accettato. E, dunque, ha derubricato lo spiacevole episodio per quello che è: una cretinata. Come, del resto, spesso se ne sentono uscite dalla bocca degli uomini e dello stesso Salvini. E temo, purtroppo, che non sarà neanche l’ultima. Ma questo è un altro discorso.

Il punto che, invece, qui mi preme sottolineare – in un disegno non proprio impossibile di riconquistare Palazzo Santa Lucia o, se preferite, defenestrare definitivamente l’attuale presidente Vincenzo De Luca ed il suo sistema politico non proprio adamantino – è che da un personale politico serio e responsabile ci si aspetterebbero ben altre azioni di opposizione. Per esempio, di smascherare le magagne della sanità, su cui lo sceriffo ha costruito gran parte del suo granitico potere. E che gli fanno reclamare – con incredibile faccia tosta – altre risorse al governo centrale, senza avvertire il dovere di dar conto della qualità della sua spesa (oltre 550 milioni, per capirci: 110 miliardi delle vecchie lire). Ci saremmo attese parole dure, durissime rispetto agli scandali che stanno emergendo, con politici arrestati o inquisiti, un po’ in tutta la Campania. Ci saremmo aspettati non parole dure, ma autentiche filippiche contro il consigliere regionale Giovanni Zannini e magari una tiratina di orecchi anche al suo amico di partito Giorgio Magliocca, che col primo sembra tazza e cucchiaio, a giudicare non da uno ma da ripetuti fatti politici.

Ma probabilmente sarebbe stato troppo. Al binomio Zannini-Magliocca, infatti, l’attento Martusciello deve anche parte del suo successo elettorale in provincia di Caserta. Nelle 18mila 484 preferenze riportate, infatti, c’è anche lo zampino dei due.

Ora capisco: meglio parlare di Pontida. E di Zinzi. Ma sì.

(Nella foto: Fulvio Martusciello, a sinistra, e Gianpiero Zinzi)

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