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giorgio magliocca

Stadio del nuoto ancora chiuso: la rabbia delle società, Provincia pronta ad affidare i lavori

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CASERTA – Il 30 marzo scorso, nel corso di una manifestazione sportiva, due fari sono caduti sugli spalti dello Stadio del nuoto di Caserta e, solo per un caso fortuito, non si sono registrati feriti.

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Provincia di Caserta, il Consiglio di Stato boccia il ricorso di Di Monaco: De Rosa resta presidente

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CASERTA – La terza sezione del Consiglio di Stato respinge l’appello promosso da Gaetano Di Monaco, confermando la misura cautelare disposta in primo grado.

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Forza Italia alla frutta, rimpiange il consociativismo e candida Magliocca alla Regione

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CASERTA – È accusato di corruzione per avere favorito imprenditori amici nella concessione di appalti, al fine di agevolare la carriera del figlio calciatore dilettante.

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Presidenza della Provincia di Caserta, a febbraio la decisione del Consiglio di Stato

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CASERTA – Sarà discusso nella prima decade di febbraio il ricorso in appello cautelare al Consiglio di Stato presentato dal consigliere provinciale Gaetano Di Monaco contro l’ordinanza del Tar della Campania del 19 dicembre scorso che aveva sospeso il decreto 37, firmato dall’allora presidente (dimissionario) della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, che destituiva Marcello De Rosa dal ruolo di vice presidente, cedendo tale incarico proprio a lui, Gaetano Di Monaco. Una discussione prevista per oggi, ma rimandata proprio su richiesta del ricorrente Di Monaco.

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Aversa, il sindaco Matacena “ostaggio” di Zannini

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AVERSA – È con un perentorio “Matacena dimettiti” che l’opposizione consiliare di centrodestra ha chiesto la “testa” del sindaco di Aversa. E lo ha fatto platealmente, con manifesti affissi lungo le strade della città normanna.

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Provincia di Caserta, Di Monaco non molla: rivuole la poltrona di De Rosa e si appella al Consiglio di Stato

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CASERTA – Aspettando l’udienza di merito fissata dal Tar Campania per il 16 aprile prossimo, il consigliere provinciale Gaetano Di Monaco ha presentato oggi appello cautelare al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar del 19 dicembre scorso che aveva sospeso il decreto 37 firmato da Giorgio Magliocca e “restituiva” a Marcello De Rosa il ruolo di vice presidente e, di conseguenza, di presidente facente funzioni della Provincia di Caserta.

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Caos Provincia, udienza cautelare al Tar Campania: De Rosa e Di Monaco in attesa del “giudizio”

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CASERTA – Si è tenuta stamattina l’udienza cautelare al Tar della Campania, sul ricorso promosso da Marcello De Rosa contro il quale la Provincia, con provvedimento firmato dall’allora presidente facente funzioni Gaetano Di Monaco, si è costituita in giudizio, affidandosi alla cura legale dell’avvocato Chicco Ceceri.

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IMPRENDITORI & IMPRESE / Area Industriale di Calitri (Av): il lotto dei misteri e le ombre lunghe di Vittorio Civitillo e Luigi Manco

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CALITRI (AV) – di ANTONIO ARRICALE – Nell’area industriale di Calitri, in provincia di Avellino, c’è una zona d’ombra, quasi misteriosa, di cui probabilmente molti sanno, ma stranamente non parlano. A cominciare da chi pure sarebbe deputato a farlo: i vertici dell’Asi, per esempio, ma anche il Comune.

Sarà perché da queste parti anche un solo posto di lavoro, benché precario, vale più dell’oro e, dunque da custodire e preservare, costi quel che costi? Sarà per semplice accidia, nel senso che magari manca la voglia di lavorare per mettere almeno ordine nelle carte e nelle informazioni? Sarà perché fingere di non sapere evita di impelagarsi in chissà quale rogna burocratica? Sarà, semplicemente, perché, in fin dei conti, non ce ne importa gran che delle magagne societarie che magari – hai visto mai – si nascondono dietro una storia di ordinaria follia industriale?

Sarà, insomma, quel che sarà: sta di fatto che, quando si chiede del lotto numero 9, frazione 1, frazione 2 e frazione 3 l’unica cosa che si sa sono i nomi sulla piantina topografica dell’Asi e niente altro.

Perché, allora, questo muro di impenetrabile silenzio?

Per saperne di più cominciamo, allora, dalle cose note. Il lotto 9/1 – si legge sulla mappa del sito Asi – è assegnato alla Ecopiombo Spa. Il lotto 9/2 è assegnato invece alla Accu Sud srl. Il lotto 9/3 è assegnato infine alla Nuova Sam Spa.

Tutto a posto, dunque? Sembrerebbe, anche se così non è. Intanto, perché i nomi delle aziende cui sono assegnati i lotti di terreno industriale, non esistono se non sulla carta. Si tratta, infatti, talvolta di scatole vuote, talaltra di aziende inesistenti, infine addirittura di aziende fallite. Sigle, acronimi, ragioni sociali che comunque hanno avuto una storia industriale – ma sarebbe meglio dire, una pseudo-storia – all’ombra delle quali sono nate, e magari anche vissute e morte, altre realtà industriali, che non sempre hanno apparenti punti di contatto con la prima.

Almeno, così sembra. E allora, ai dubbi e alle domande che già non mancano, se ne sommano altre. Si tratta, dunque, di scatole cinesi? O, se preferite, di matriosche, di bambole russe? Potrebbe anche darsi. Ma non è detto.

La sensazione è di trovarsi in un ginepraio. O, meglio, in un labirinto da cui per uscire ci sarà bisogno del famoso filo di Arianna. Proviamo, allora, a seguirne uno. E “start where you are”, direbbero gli inglesi.

Cominciamo, dunque, dal lotto 9/1. Si tratta di 4 mila 734 metri quadrati di superficie assegnate ad Ecopiombo Spa. La scheda dell’industria, sul sito Asi, è molto scarna: recupero piombo e materiale plastico e un numero di appena dieci dipendenti. Non c’è altro riferimento: non una partita iva, non un indirizzo della sede sociale, non un recapito né un numero telefonico. Niente.

Scava, scava, allora, emerge intanto che la società per azione, non esiste. O non più, almeno. Si deve parlare, infatti, di una Srl, società a responsabilità limitata, in cui la precedente Spa è stata trasformata. E, in questo caso, comunque la società che ne è derivata non presenta bilanci dal lontano 2020. Non solo, la Ecopiombo srl ha debiti per oltre cinque milioni, di cui la stragrande maggioranza – ben 4,5 milioni – nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. La restante parte, 500 mila, è con la società di Vittorio Civitillo, che li reclama dall’altro socio, tale Luigi Manco. Tra i due, ovviamente, pendono più liti in tribunale oltre a denunce penali che si trascinano da tempo. 

Ad ogni buon modo, sarà interessante intanto sapere che Vittorio Civitillo è il nuovo patron della Menarini Spa, marchio famosissimo di autobus, con fabbrica a Flumeri, altra area industriale in provincia di Avellino, il centro ricerche a Bologna e la sede sociale a San Potito Sannitico, nell’Alto Casertano, ai confini col Sannio. Mentre il commercialista dott. Luigi Manco, radiato dall’ordine a Maggio 2015, figura poliedrica di industriale e uomo di affari, nonché politico e assessore al comune di Napoli nel 1993, è già passato alla cronaca per aver testimoniato a seguito del sequestro di quattro microcassette dagli inquirenti, nel suo ufficio di commercialista a Napoli, con le quali faceva scoperchiare il giro di mazzette che diede origine alla cosiddetta Tangentopoli napoletana.

E per il momento, però, fermiamoci qua, perché la storia del lotto 9/1 è ancora più lunga e intricata e il lettore, assieme al cronista, rischia di perdersi.

Il lotto 9/2, invece, è assegnato alla società Accu Sud srl. In questo caso si tratta di una porzione di 10 mila 363 metri quadrati, su cui appena due dipendenti dovrebbero produrre o, comunque, manipolare accumulatori con pile e batterie. E anche in questo caso, nemmeno a ricordarlo, mancano tutti i riferimenti societari. Perché? Semplice, perché l’azienda è fallita nel 2015 (Luigi Manco ha debiti per oltre 735 mila euro nei confronti del Fallimento, come da sentenza 4424/2022) mentre il lotto di terreno è stato acquistato da Repiombo srl, società che ritroveremo in seguito, quando torneremo a parlare del lotto 9/1. Per adesso basti sapere, in ogni caso, che questa azienda è cessionaria di Ecopiombo srl, la quale ha subito il pignoramento del capannone dal creditore Simest spa con relativa Asta 42/2016, e che del Cda è presidente Andrea Civitillo, subentrato al fratello del già citato Vittorio, mentre l’amministratore delegato è Alberto Fina, e ha un numero di appena sei dipendenti.

Stessa discorso, evidentemente, vale anche quando si parla del lotto 9/3, assegnato alla Nuova Sam Spa, di cui la scheda registra, però, molti più dati. Per esempio che è stata costituita nel 1999, ma che dal 2012 i dati non sono più aggiornati, che dispone di un lotto di quasi 3 mila metri quadrati di terreno (2 mila 990 a voler essere pignoli) che dovrebbe produrre accumulatori al piombo e che dovrebbe dare lavoro a otto dipendenti. Dell’azienda ci sono anche i numeri di telefono (0827 38995-6) e perfino un indirizzo e-mail (calitri@samaccumulatori.com). Solo che la società per azioni non esiste, è stata infatti trasformata in società a responsabilità limitata, la quale – a sua volta – nemmeno a dirlo, risulta fallita nel 2019, non senza prima essere stata trasformata in Nuova Sam srl, di cui si è detto fallita nel 2019. Fallimento chiesto dai lavoratori per mancati pagamenti, stipendi e Tfr.

E a proposito di Nuova Sam, poco importa se Spa e Srl, percorrendone a ritroso la storia, inevitabilmente ci si imbatte ancora una volta in Luigi Manco e di rimbalzo Vittorio Civitillo.

Questa la situazione, al momento, dei tre lotti misteriosi: 9/1, 9/2, 9/3. Dei quali, se si prova a chiedere, intanto si ottengono soltanto risposte evasive. E, in ogni caso, vi dicono che in quell’area la produzione è attiva. Di più, non si riesce a sapere. Non per vie ufficiali, almeno. Per vie ufficiose, invece, si sa che nei due lotti 9/1 e 9/2 al momento sono addirittura sei le società che vi operano, oltre al fallimento Nuova Sam srl nel lotto 9/3, ma che non si vedono: Repiombo Srl, Pmimmobiliare Srl, Fib Sud Srl, Ec Battery Srl Semplificata, Service Industrial Srl, Ecopiombo srl.

E, dunque, la situazione si complica ancora di più. Armiamoci, dunque, di bussola, carta e penna, perché ne avremo bisogno.

(Nelle foto, in apertura dell’articolo l’Area industriale di Calitri; a seguire, Vittorio Civitillo e una foto d’archivio di Luigi Manco; infine, la descrizione dei lotti sul sito on line dell’Asi)

Di Monaco via da Lega, maggioranza, commissione: l’ex facente funzioni della Provincia perseguitato dalla sfiga

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CASERTA/SANTA MARIA CAPUA VETERE – Fuori dalla Lega, fuori dalla maggioranza consiliare e, ora, anche fuori dalla commissione Urbanistica del Comune di Santa Maria Capua Vetere.

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Provincia, blitz dell’Arma. Il sindaco di Sparanise “consola” Magliocca mettendolo a capo dei Servizi Amministrativi, Tributi e Finanze. LEGGI IL DECRETO

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SPARANISE – (R.S.) L’inchiesta che ha portato la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ad indagare Giorgio Magliocca per il reato di corruzione, non si è certo chiusa, anzi. Un nuovo fronte di indagine è quello dei concorsi per l’assunzione di personale alla Provincia di Caserta.

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