Janssen, il vaccino di Johnson & Johson, si è rivelato il “migliore” dimostrando il 67% efficacia in uno studio con 44 mila persone. Si tratta del primo vaccino a dose unica autorizzato in Ue e le prime dosi potrebbero essere disponibili in Ue entro la fine del mese di aprile.
A seguito dell’approvazione dell’Ema, Astrazeneca torna a far parlare di sé. È slittato, infatti, per questa settimana l’invio delle dosi di AstraZeneca in Italia, l’arrivo di 134mila dosi del vaccino previsto giovedì scorso è stato annullato per motivi logistici.
Nel periodo compreso dal 30 gennaio al 16 marzo, i Paesi Ue hanno confermato 314 richieste di autorizzazioni all’esportazione, di cui solo una è stata respinta, ovvero quella presentata da AstraZeneca all’Italia per 250 mila dosi da esportare in Australia.
Luca Zaia, presidente del Veneto, discute della decisione di molte persone di rifiutare il vaccino. Sono soprattutto i docenti, che sono mancati all’appello, due giorni fa, alla chiamata per la vaccinazione con Astrazeneca. L’Usl2 della Marca Trevigiana si è vista costretta al ‘recupero’ in extremis, di giornalisti e dipendenti comunali, tramite i loro sindaci, per somministrare le dosi ‘avanzate’.
Secondo quanto riportato dai colleghi del Corriere della Sera, i centri vaccinali utilizzano una lista di persone, tra gli aventi diritto, da contattare a fine giornata alle quali somministrare le dosi rimaste
A dare maggiori problemi, dal punto di vista della gestione delle dosi, è il vaccino di Pfizer che una volta preparato deve essere somministrato entro sei ore. I centri per le vaccinazioni tengono conto di questo limite e nel pomeriggio diminuiscono il numero di iniezioni preparate.
Nella somministrazione dei vaccini anti – Covid occorre “cercare di ricavare il maggior numero possibile di dosi da ciascun flaconcino di vaccino, fatta salva la garanzia di iniettare a ciascun soggetto la dose corretta e la disponibilità di siringhe adeguate”.
“Il virus ha rialzato la testa, attraverso le cosiddette varianti, molto piu’ aggressive e gli ospedali registrano un numero molto alto di ricoverati in pochissimi giorni. Dunque non c’e’ un minuto da perdere. Servono certezze sulle forniture e sulla loro distribuzione“.
“Nuovi tagli unilaterali non sarebbero accettabili e bene ha fatto il presidente Draghi a imporsi per bloccare l’esportazione dall’Italia ad altri Paesi di dosi AstraZeneca“ – queste le dichiarazioni di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni in un post su Facebook.
Sono state conteggiate nel pomeriggio 4.841.993 dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia, il 74% del totale di quelle consegnate: 6.542.260, nello specifico, 4.537.260 sono quelle Pfizer/BioNTech, 493.000 Moderna e 1.512.000 AstraZeneca. La somministrazione ha riguardato 2.981.378 donne e 1.860.615 uomini. Le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi sono 1.517.624.
E’ quanto si evince nel report online del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria aggiornato alle 15.30 di oggi. Nel dettaglio, le dosi sono state somministrate a 2.425.368 operatori sanitari, 804.236 unità di personale non sanitario, 419.986 ospiti di strutture residenziali, 834.207 over80, 93.046 unita’ delle forze armate e 265.150 unità di personale scolastico.
La campagna vaccinale continua a destare problemi. Stavolta non si tratta di taglio di dosi, ma di medici che si rifiutano di vaccinare i propri pazienti. Il Codacons ha, dunque, presentato un esposto in Procura, a Roma.
Sono quasi 4 milioni le dosi di vaccino anti Covid-19 somministrate in Italia, secondo quanto riportato dal commissario straordinario per l’emergenza sanitaria nel suo report. Sono 3.998.727 le dosi di vaccino finora somministrate in Italia, il 68,6% del totale di quelle consegnate (5.830.660, di cui 4.537.260 Pfizer/BioNTech, 244.600 Moderna e 1.048.800 Astrazeneca).