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Edilizia, agenzia immobiliare, tabacchi e sala giochi in mano ai clan: 9 interdittive antimafia

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NAPOLI – La Divisione investigativa antimafia ha segnalato nuove aziende ritenute vicine alla camorra.

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Faida tra pentiti del clan Sarno, omicidio sventato dalla Dia di Brescia

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NAPOLI/BRESCIA – La Dia di Brescia ha eseguito un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre persone, due delle quali indiziate di tentato omicidio nonché di detenzione e porto di armi alterate.

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Proventi illeciti investiti nel mercato cinese, la nuova frontiera dei clan

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NAPOLI – “La criminalità organizzata sta indirizzando l’enorme disponibilità finanziaria frutto delle sue attività illecite anche sui canali cinesi, lo dimostrano anche diverse inchieste giornalistiche”.

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Commercio e impresa inquinati dalla camorra, interdittive antimafia per sette ditte

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NAPOLI – Sette nuove interdittive antimafia sono state emesse dal prefetto di Napoli Michele Di Bari. I provvedimenti sono stati presi distanza di poco meno di un mese dalla precedente in seguito ad un’attività investigativa con il supporto delle Forze dell’ordine e della Divisione Investigativa Antimafia.

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Camorra e impresa, interdizione per cinque ditte

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NAPOLI – Cinque nuove interdittive antimafia sono state emesse nei confronti di altrettante ditte dell’hinterland napoletano. I provvedimenti sono stati adottati dalla Prefettura con il supporto delle forze dell’ordine e della Divisione investigativa antimafia.

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Rischio infiltrazioni mafiose, gli agenti della Dia nei cantieri ischitani

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ISCHIA – Nuovi controlli della Dia di Napoli in alcuni cantieri pubblici ad Ischia per indagare su possibili infiltrazioni mafiose. Una capillare attività disposta dalla Prefettura ed eseguita con il supporto dei carabinieri e dei finanzieri delle compagnie isolane insieme agli uomini della Direzione Investigativa Antimafia.

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Napoli convegno sul ruolo dell’antimafia al trentennale della DIA

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A Napoli, nell’ambito delle celebrazioni per il 30° anniversario della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è stato organizzato un convegno sul tema “L’associazionismo e le Forze Armate: due volti dell’Antimafia” e, contestualmente, è stata inaugurata la mostra “Antimafia Itinerante” che racconta i 30 anni di storia e di passione delle donne e degli uomini della DIA nell’azione di contrasto alle mafie.

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Il capo della Polizia a Bologna per i 30 anni della Dia

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Nell’ambito delle celebrazioni per il 30° anniversario della Dia (Direzione investigativa antimafia), a Bologna, presso il palazzo storico Caprara Montpensier, sede della prefettura, questa mattina, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha inaugurato la mostra “Antimafia Itinerante”.

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Vallone (Dia): la criminalità pugliese proiettata verso le nuove frontiere del riciclaggio

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Il direttore della Dia spiega l’evoluzione delle mafie e l’impegno nell’attività di prevenzione a fianco dei prefetti
«La mafia non è chiusa nel passato ma è un problema attuale, anche se oggi non mette più le bombe: ha solo cambiato volto, ha messo da parte i kalashnikov e le lupare e ha preso in mano le aziende». È il concetto sottolineato dal direttore della Direzione investigativa antimafia, Maurizio Vallone, da ieri a Bari per le celebrazioni del trentennale della Dia.

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Relazione Dia: “Con la pandemia meno violenza e più infiltrazioni mafiose”

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Le organizzazioni criminali di tipo mafioso, nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti, negli ultimi anni hanno implementato le loro reti e capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale, con linee d’azione di silente infiltrazione. E’ quanto emerge dall’analisi su come si stanno evolvendo le organizzazioni criminali contenuta nella Relazione della Direzione investigativa antimafia, relativa al secondo semestre del 2020 e consegnata al Parlamento.

La ‘ndrangheta si manifesta come un’organizzazione unitaria, fortemente organizzata su base territoriale e saldamente strutturata su vincoli di parentela che da qualche tempo non rappresentano più un fattore di concreta impermeabilità attesa la scelta di collaborare con la giustizia intrapresa da esponenti mafiosi anche di elevato spessore. Quest’ultima circostanza ha peraltro sostenuto numerose inchieste i cui esiti hanno colpito tutti i più importanti gruppi ‘ndranghetisti sia nel territorio di elezione sia nelle nuove regioni di adozione. Spiccata è la sua vocazione imprenditoriale favorita dalle ingenti risorse economiche di cui dispone del resto derivanti da attività illecite sempre più diversificate che spaziano dal narcotraffico internazionale (per cui è egemone almeno nel settore dell’importazione della cocaina), all’infiltrazione negli appalti pubblici, alle estorsioni, al gaming e perfino al business dei prodotti petroliferi. Le cosche calabresi danno continuamente provano di saper intercettare le opportunità offerte dai cambiamenti socioeconomici rimodulando con grande duttilità gli investimenti secondo una logica di massimizzazione dei profitti attraverso l’infezione di compagini societarie sane.

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