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Commercio e impresa inquinati dalla camorra, interdittive antimafia per sette ditte

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NAPOLI – Sette nuove interdittive antimafia sono state emesse dal prefetto di Napoli Michele Di Bari. I provvedimenti sono stati presi distanza di poco meno di un mese dalla precedente in seguito ad un’attività investigativa con il supporto delle Forze dell’ordine e della Divisione Investigativa Antimafia.

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Camorra e impresa, interdizione per cinque ditte

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NAPOLI – Cinque nuove interdittive antimafia sono state emesse nei confronti di altrettante ditte dell’hinterland napoletano. I provvedimenti sono stati adottati dalla Prefettura con il supporto delle forze dell’ordine e della Divisione investigativa antimafia.

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Rischio infiltrazioni mafiose, gli agenti della Dia nei cantieri ischitani

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ISCHIA – Nuovi controlli della Dia di Napoli in alcuni cantieri pubblici ad Ischia per indagare su possibili infiltrazioni mafiose. Una capillare attività disposta dalla Prefettura ed eseguita con il supporto dei carabinieri e dei finanzieri delle compagnie isolane insieme agli uomini della Direzione Investigativa Antimafia.

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Napoli convegno sul ruolo dell’antimafia al trentennale della DIA

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A Napoli, nell’ambito delle celebrazioni per il 30° anniversario della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, è stato organizzato un convegno sul tema “L’associazionismo e le Forze Armate: due volti dell’Antimafia” e, contestualmente, è stata inaugurata la mostra “Antimafia Itinerante” che racconta i 30 anni di storia e di passione delle donne e degli uomini della DIA nell’azione di contrasto alle mafie.

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Il capo della Polizia a Bologna per i 30 anni della Dia

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Nell’ambito delle celebrazioni per il 30° anniversario della Dia (Direzione investigativa antimafia), a Bologna, presso il palazzo storico Caprara Montpensier, sede della prefettura, questa mattina, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha inaugurato la mostra “Antimafia Itinerante”.

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Vallone (Dia): la criminalità pugliese proiettata verso le nuove frontiere del riciclaggio

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Il direttore della Dia spiega l’evoluzione delle mafie e l’impegno nell’attività di prevenzione a fianco dei prefetti
«La mafia non è chiusa nel passato ma è un problema attuale, anche se oggi non mette più le bombe: ha solo cambiato volto, ha messo da parte i kalashnikov e le lupare e ha preso in mano le aziende». È il concetto sottolineato dal direttore della Direzione investigativa antimafia, Maurizio Vallone, da ieri a Bari per le celebrazioni del trentennale della Dia.

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Relazione Dia: “Con la pandemia meno violenza e più infiltrazioni mafiose”

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Le organizzazioni criminali di tipo mafioso, nel loro incessante processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti, negli ultimi anni hanno implementato le loro reti e capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale, con linee d’azione di silente infiltrazione. E’ quanto emerge dall’analisi su come si stanno evolvendo le organizzazioni criminali contenuta nella Relazione della Direzione investigativa antimafia, relativa al secondo semestre del 2020 e consegnata al Parlamento.

La ‘ndrangheta si manifesta come un’organizzazione unitaria, fortemente organizzata su base territoriale e saldamente strutturata su vincoli di parentela che da qualche tempo non rappresentano più un fattore di concreta impermeabilità attesa la scelta di collaborare con la giustizia intrapresa da esponenti mafiosi anche di elevato spessore. Quest’ultima circostanza ha peraltro sostenuto numerose inchieste i cui esiti hanno colpito tutti i più importanti gruppi ‘ndranghetisti sia nel territorio di elezione sia nelle nuove regioni di adozione. Spiccata è la sua vocazione imprenditoriale favorita dalle ingenti risorse economiche di cui dispone del resto derivanti da attività illecite sempre più diversificate che spaziano dal narcotraffico internazionale (per cui è egemone almeno nel settore dell’importazione della cocaina), all’infiltrazione negli appalti pubblici, alle estorsioni, al gaming e perfino al business dei prodotti petroliferi. Le cosche calabresi danno continuamente provano di saper intercettare le opportunità offerte dai cambiamenti socioeconomici rimodulando con grande duttilità gli investimenti secondo una logica di massimizzazione dei profitti attraverso l’infezione di compagini societarie sane.

Dia, dal 1991 una missione continua contro le mafie.

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La direzione investigativa antimafia (DIA), organismo investigativo interforze, composto da appartenenti ai Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e dal 2013, anche della Polizia Penitenziaria, è un organo finalizzato al contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso, nato nel 1991, quale successore di quello che anni prima era stato l’Alto Commissario per la Lotta alla Mafia. Dislocato sul territorio nazionale con diversi “Centri Operativi DIA”, è attualmente una delle eccellenze nazionali per quel che concerne la lotta alle mafie.

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Palermo, il “sacco” di Pilo e la confisca. L’operazione della Dia

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L’operazione condotta dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) ha permesso la confisca ad un imprenditore edile di Palermo, Giovanni Pilo, 83 anni, residente in provincia di Roma, di beni per 40 milioni di euro.
Il provvedimento richiesto dalla sezione penale e misure di prevenzione del tribunale di Palermo, presieduta da Raffaele Malizia, ha accolto la proposta formulata dal direttore della Dia.

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Roma, la Dia e la corruzione sul “green” e la sanità

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L’allarme lanciato dalla Relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia (Dia) evidenzia seri rischi di infiltrazione e la crescita di riciclaggio e corruzione.

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