Campania, De Luca: “C’è una quantità sconvolgente di pecoroni”
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto aggiornamento alla cittadinanza, ha parlato della campagna vaccinale, criticando la gestione nazionale e la presenza di quelli che definisce ‘pecoroni’.
Queste le sue parole: “Abbiamo vissuto una settimana di particolare effervescenza dal punto di vista della battaglia contro il covid. Potremmo dire che ci siamo immortalati per il livello di confusione e disinformazione trasmesso ai cittadini. Abbiamo realizzato in Italia un modello organizzativo che non funziona. Nella nota mandata dalla Regione al Ministero abbiamo parlato con estrema chiarezza, non è più tollerabile il livello di confusione che esiste”.
“Sul covid parlano il Cts, l’Iss, l’Aifa, il commissario straordinario e alla fine, se e quando capita, i dirigenti del Ministero. Ci siamo permessi di sottolineare che questo modello non può funzionare e abbiamo chiesto al Governo che sul covid parli una sola voce che non può che essere quella del Ministero come avviene in tutti i Paesi civili del mondo dove non si sono commissari che vanno in giro a fare non si sa che cosa”.
“La comunicazione arrivata in questi giorni è semplicemente demenziale. Anche quando si dice che il vaccino produce più benefici che danni, è un esempio di comunicazione demenziale. Che significa? Mi devi dire quali sono i pericoli, in che percentuale”.
Sul caso Astrazeneca: “Vi voglio dire la comunicazione che abbiamo ricevuto. Il 22 febbraio 2021 il Ministero comunica che AstraZeneca è utilizzabile nella fascia di età compresa fra i 18 e i 65 anni. Il 7 aprile 2021 lo ribadisce lo raccomanda per gli over 60. Poi arriviamo a giugno del 2021 e ci dice che la prima dose è utilizzabile ma sotto i 60 anni di età il secondo ciclo deve essere completato con Pfizer o Moderna. A voi sembra che questa sia una comunicazione seria, chiara e univoca? Assolutamente no”.
“Abbiamo rivolto un chiarimento al Ministero che ci ha risposto a stretto giro confermandoci che si devono fare, per chi ha fatto AstraZeneca, le seconde dosi sotto i 60 anni con un vaccino diverso. La Regione Campania è stata l’unica a porre in maniera corretta il quesito al Ministero. Ora è obbligatorio, si deve procedere con la seconda dose con Pfizer o Moderna sotto i 60 anni. Sopra i 60 si può fare il richiamo con AstraZeneca. Questa confusione determinata dal Governo ha prodotto un rallentamento della campagna di vaccinazione”.
“Quando la Campania ha fatto quella richiesta tutti hanno fatto finta di non capire e hanno distinto le loro posizione. Poi tutti stanno ponendo le stesse domande ora. La verità in Italia è che non abbiamo raggiunto l’immunità di gregge rispetto al vaccino ma abbiamo raggiunto l’immunità di gregge rispetto alla ragione perché la quantità di pecoroni che abbiamo nel nostro Paese è sconvolgente”.
“Vi è una bolla mediatica entro la quale non c’è spazio per la ragione o per avanzare rilievi critici. Siamo alla beatificazione di alcune figure. Quello che è avvenuto per il commissario è semplicemente ridicolo, eravamo a un passo dalla sua beatificazione la scorsa settimana. Per il numero di vaccinazioni l’unico che non c’entra niente è il commissario perché quello è tutto il lavoro delle Regioni. Anzi, il ruolo del commissario continua ad essere negativo”.