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covid - page 28

Bufera Green Pass, per l’infettivologo Andreoni “Troppi rischi con durata test per Green pass a 72 ore”

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Conto alla rovescia per il 15 ottobre quando scatterà il Green pass obbligatorio per entrare a lavoro “e non credo si possa pensare di allungare la durata della validità dei test antigenici per il Green pass a 72 ore, non è un margine di sicurezza accettabile per un test che ha già un sensibilità inferiore al tampone Pcr”. E’ un no drastico quello di Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), all’ipotesi di un possibile allungamento della durata dei test per avere il Green pass. 

“Pensare di spostare a 72 ore vuole dire correre il rischio di perdersi qualche positivo asintomatico e non possiamo permettercelo – sottolinea all’Adnkronos Salute Andreoni – Personalmente non mi sentirei di considerare questa ipotesi per i testi antigenici”. Sulla possibilità di una proroga alla scadenza del 15 ottobre proposta dalle Regioni, l’infettivologo evidenzia “che c’era il tempo per organizzarsi e il fatto che oggi si dica che non sono pronte mi lascia perplesso, e poi – conclude – c’è una macchina operativa in grado di fare centinaia di migliaia di test”.

Covid: effetti negativi sulle regioni italiane per 10 anni

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Un buco da 22,8 miliardi nelle casse degli enti locali italiani lasciato dalla pandemia. A lanciare l’allarme è il Comitato delle Regioni Ue che, nella settimana dedicata agli enti locali europei, ha presentato le stime del suo ultimo barometro.

L’impronta lasciata nel 2020 dalla pandemia sulle amministrazioni locali del nostro Paese – emerge dal rapporto – è pesante: strette tra le maggiori spese da sostenere per far fronte all’emergenza e le mancate entrate dovute alla crisi, la perdita registrata è in termini assoluta la più alta d’Europa dopo la Germania, dove Laender e città hanno segnato un rosso di quasi 112 miliardi.

A livello europeo, il cosiddetto ‘effetto forbice’ per gli enti locali vale 180 miliardi di euro, pari alla somma delle maggiori spese dovute alla pandemia (125 miliardi) e delle mancate entrate (55 miliardi). Tutto questo, ha avvertito il presidente del Comitato, Apostolos Tzitzikostas, «potrebbe portare a tagliare i servizi pubblici, a meno che non arrivino urgentemente più risorse da fondi Ue e nazionali per sostenere progetti e programmi locali».

Un allarme che riguarderebbe tutta l’Unione. Se le casse delle amministrazioni italiane, che rischiano un buco di 23 miliardi di euro, hanno perso circa il 9% delle entrate, in termini relativi le perdite maggiori si sono registrate a Cipro (25%), Bulgaria e Germania (15%). Mentre le più basse in Romania, Danimarca, Grecia, Ungheria ed Estonia (non oltre il 2%).

Report Covid Europa-Regioni: VdA regione Ue con più alto tasso mortalità

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La Valle d’Aosta è stata la regione europea con il tasso più elevato di decessi ogni 100mila abitanti (377) dall’inizio della pandemia fino al 1 giugno 2021, terza la Lombardia (335), quinto il Friuli-Venezia Giulia (314) e settima l’Emilia-Romagna (295).

E’ quanto emerge dal nuovo barometro del Comitato delle Regioni Ue pubblicato in occasione della Settimana europea delle città e delle regioni. “Dobbiamo renderci conto che regioni e città devono diventare gli eroi nella gestione di crisi come questa”, ha osservato il presidente del Comitato, Apostolos Tzitzikostas.

Bollettino dell’11 ottobre: 1.516 nuovi contagi nelle ultime 24 ore

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Secondo l’ultimo bollettino, sono 1.516 i nuovi casi su 114.776 tamponi analizzati. I morti sono 34. Il tasso di positività è all’1,3%. Salgono le terapie intensive occupate (+10, ora 374) e i ricoveri ordinari (+37, ora 2.688).

Per Crisanti “I numeri non tornano dovremmo avere 15-20mila casi”

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Oggi in Italia abbiamo 30-40 decessi al giorno e abbiamo un numero ridicolo di infezioni, evidentemente c’è una discrepanza ingiustificabile perché in tutti gli altri paesi d’Europa e del mondo c’è un rapporto di uno a mille rispetto ai numeri dei casi e dei decessi, quindi dovremmo avere anche noi un numero molto più grande di contagi e non si capisce situazione. La gente pensa “abbiamo 1000 casi, è finito tutto”, invece non è finito tutto. Lo afferma Andrea Crisanti, direttore Dipartimento di Microbiologia Molecolare Università di Padova.

“Quello che conta – spiega – è chi fa i tamponi, se noi nel computo mettiamo tutta la gente che si fa il tampone perché deve andare a lavorare, fa il tampone per lasciapassare sociale, è chiaro che li le incidenze sono bassissime.  In genere bisogna prendere il numero di decessi, dividerlo per due e moltiplicarlo per 1000, quindi avendo tra i 30 e 40 decessi avremmo tra i 15mila e i 20 mila contagiati in Italia

Covid: vaccini efficaci al 90% contro le forme gravi

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Il dato, riguardante nello specifico le persone over 50, è stato sottolineato in un lavoro di ricerca che ha coinvolto circa 22 milioni di persone in Francia, condotto dagli esperti di Epi-Phare, struttura che gestisce e coordina studi di farmacoepidemiologia.

“Questo significa che le persone vaccinate hanno un rischio 9 volte inferiore di essere ricoverate o di morire di Covid rispetto alle persone non vaccinate”, ha commentato l’epidemiologo Mahmoud Zureik, direttore di Epi-Phare.

Covid e vaccini: in Italia oltre l’obiettivo. Locatelli: “Risultato formidabile”

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Sono 86.201.755 i vaccini somministrati complessivamente in Italia, secondo il report del Governo aggiornato a ieri. Le persone che hanno ricevuto almeno una dose sono 45.737.346 pari all’84,68 % della popolazione over 12, mentre quelle che hanno completato il ciclo vaccinale sono 43.229.551, equivalente all’80,04 % della popolazione over 12. L’obiettivo che si era posto il Governo di vaccinare l’’80% della popolazione, dapprima fissato per il 30 settembre e poi per la seconda metà di ottobre, è stato superato nella giornata di sabato.

Una meta che era stata individuata alcuni mesi fa dall’esecutivo in accordo con il Commissario per l’Emergenza Francesco Figliuolo, Un risultato che il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli ha definito «formidabile» il cui merito va «a tutte le istituzioni sanitarie del Paese, alle attività del commissario per l’emergenza» ma soprattutto «un risultato che ci ha permesso – ha sottolineato – di ridurre la circolazione virale e di ridurre il numero di morti».

Covid Campania: 245 nuovi contagi nelle ultime 24 ore

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Sono 245 i nuovi casi di coronavirus emersi ieri in Campania dall’analisi di 15.914 tamponi. Nel bollettino odierno diffuso dall’Unità di crisi della Regione Campania sono registrati 2 nuovi decessi.In Campania sono 12 i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva, 179 i pazienti Covid ricoverati nei reparti di degenza.

Bufera Green Pass: richiesto ampliamento tempi validità tampone

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Riorganizzare il sistema di rilascio dei Green pass dopo l’esecuzione dei tamponi, allungando ulteriormente i tempi di validità (attualmente 48 ore con test rapido e 72 con molecolare) e dare la possibilità alle imprese di organizzarsi anche autonomamente per l’esecuzione dei test, oltre al supporto delle farmacie.

E’ quanto chiedono le Regioni che – a quanto si apprende – paventano il rischio caos in vista del 15 ottobre, quando il Green pass diventerà obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro. Come anticipato dalla redazione di Notix, Mercoledì 13 ottobre il tema potrebbe essere affrontato in Conferenza delle Regioni.

Effetto Covid: lo studio di Lancet

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Il Covid ha leso profondamente il benessere mentale delle persone, provocando un’ondata pandemica di disagio psichico che si declina in depressione, ansia, autolesionismo, colpendo in modo particolarmente duro donne e giovani, senza risparmiare i bambini.

Le prime stime mondiali riportate su Lancet riferiscono di 53 milioni di casi in più di depressione maggiore (+28%) e 76 milioni di casi in più di disturbi d’ansia (+26%) nel 2020 direttamente collegati alla pandemia. Ogni anno oltre un milione di persone muore per abuso di sostanze e in concomitanza con il Covid il quadro potrebbe addirittura essere peggiorato, infatti un giovane di 18-24 anni su 4 (25%) ha dichiarato di aver aumentato l’uso di sostanze per far fronte allo stress da covid. Ogni 40 secondi una persona si toglie la vita e nel 2020 i suicidi sono aumentati, basti pensare che in Giappone da giugno a ottobre 2020 sono cresciuti del 16% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Secondo Lancet senza il covid i casi di depressione a livello globale nel 2020 sarebbero stati 193 milioni (2.471 casi ogni 100.000 persone). I casi reali sono stati invece 246 milioni (3.153 per 100,000), 53 milioni in più di cui 35 milioni tra le donne. Quanto ai disturbi d’ansia, senza pandemia nel 2020 sarebbero stati 298 milioni di casi (3.825 per 100.000). I casi invece sono stati ben 374 milioni (4.802 per 100.000), 76 milioni in più, 52 milioni tra le donne.

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