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covid - page 23

Il monito di Mons. Paglia: “Dopo il Covid nuova frontiera della Chiesa è prendersi cura”

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Il Covid detta un nuovo corso, anche alla Chiesa e “prendersi cura è la “nuova frontiera della Chiesa di domani”. A dirlo il presidente della Pontificia Accademia per la Vita monsignor Vincenzo Paglia. La pandemia ha sconvolto l’uomo: “lo shock è stato forte”, certifica Paglia.

“Mettevamo i malati e i morti, i deboli e i vulnerabili, in una quarantena invisibile”. Ora invece siamo come costretti a tenere fuori tutti: e ci ricordiamo improvvisamente di essere mortali, solo perché respiriamo, afferma. Dopo l’emergenza è impossibile evitare una “convivenza umana che apprezza con stupore la bellezza della cura per la comunità”, ragiona il monsignore. “Alla fine resterà in piedi un solo grande tema: la fraternità universale”.

Covid e turismo: Speranza firma l’ordinanza di proroga fino al 15 dicembre

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Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l’ordinanza di proroga al 15 dicembre delle misure di ingresso in Italia da Paesi terzi. Gli ingressi da India e Brasile vengono equiparati agli altri Paesi extraeuropei.

Saranno dunque necessari l’esecuzione di un tampone entro 72 ore dalla partenza da questi Paesi, l’isolamento fiduciario di 10 giorni all’arrivo in Italia e la compilazione del modulo “PLF” o “Passenger Locator Form”, modulo di localizzazione del passeggero, compilato in formato digitale. Ecco le regole per gli ingressi in Italia dai vari Paesi.

Per quanto riguarda gli Stati in elenco D, i viaggiatori non devono sottoporsi all’isolamento fiduciario di 5 giorni a condizione che presentino entrambii seguenti documenti: certificato di avvenuta vaccinazione; tampone molecolare o antigenico effettuato entro le 72 ore prima dell’ingresso in Italia. Nel caso di ingressi da UK e Irlanda del Nord e dalle isole il tampone deve essere fatto entro le 48 ore dall’ingresso in Italia.

I viaggiatori provenienti da Giappone, Canada e Stati Uniti possono entrare in Italia senza necessità di sottoporsi a isolamento fiduciario di cinque giorni, previa esibizione alle autorità competenti del PLF e della certificazione di test molecolare o antigenico effettuato nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale.

Covid e bambini: nuovo studio anche in Campania

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Uno studio osservazionale presentato al 33esimo Congresso nazionale dell’Associazione culturale pediatri mostra come i campanelli d’allarme cambino in base all’età dei piccoli contagiati: sotto i 3 anni il sintomo più comune è il raffreddore, oltre quell’età è il mal di testa. Alla ricerca hanno partecipato 34 pediatri di famiglia che hanno seguito 1.947 bambini.

Le malattie croniche non sembrano influenzare la possibilità di avere una diagnosi positiva, mentre l’andamento dei contagi nei bambini varia molto in base alla regione. È più frequente che i familiari contagino i bambini e non viceversa. La distribuzione regionale si è concentrata in alcune aree specifiche del nostro Paese: Veneto (10 pediatri, 10.283 bambini), Lombardia (8, 7.390), Piemonte (6, 5.967), Sicilia (4, 3.675). Le altre regioni coinvolte sono state Campania (2 pediatri, 1.827 bambini), Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Emilia-Romagna e Lazio (1 pediatra per regione con rispettivamente 1.108, 1.050, 990 e 889 bambini).

Per Confcommercio: “Ripresa forte ma inflazione è rischio”

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La ripresa “c’è ed è più forte delle attese”, ma per i consumi “bisognerà attendere il 2023 per tornare alla situazione pre-Covid, mentre già emerge qualche segnale di rallentamento congiunturale”: a sottolinearlo è il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.

“Ci sono potenziali fattori frenanti sul piano internazionale”, ha avvertito Sangalli, “ritardi nelle campagne vaccinali in molte aree svantaggiate del mondo, strozzature nei sistemi di approvvigionamento, accelerazione dell’inflazione”. In particolare, Confcommercio stima per il nostro Paese un incremento tendenziale dell’inflazione attorno o superiore al 3% per ottobre, in conseguenza dei costi dell’energia, ma non solo. Per Sangalli “i rischi inflazionistici richiedono la massima attenzione perché, al di là delle perdite di potere d’acquisto che frenerebbero i consumi, eventuali cambiamenti dell’orientamento della politica monetaria, fin qui giustamente flessibile, avrebbero effetti davvero rilevanti. Soprattutto con un debito elevato”.

Bollettino del 23 ottobre: 3.908 nuovi contagi nelle ultime 24 ore

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Sono  3.908 i nuovi contagi da coronavirus in Italia su 491.574 tamponi effettuati, con tasso di positività al 0,8%. I decessi registrati sono 39 . i ricoveri ordinari aumentano di 12 unità (ora in totale 2.455), le terapie intensive diminuiscono di 5 unità (ora in totale 338)

Morti sul lavoro per covid in Italia: la mappa delle regioni più a rischio in 21 mesi di pandemia

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La geografia dell’emergenza Covid sul lavoro rimane pressoché invariata: Lombardia, Campania, Liguria, Abruzzo, Puglia e Molise sono le zone rosse del Paese, ovvero quelle con il più alto rischio di mortalità per Covid sul lavoro rispetto alla popolazione occupata, in 21 mesi di pandemia.

È questo il primo e più significativo risultato che emerge nell’ultima indagine elaborata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sull’emergenza sanitaria nel Paese sulla base di dati Inail.

Un’elaborazione dettagliata quella realizzata dagli esperti dell’Osservatorio mestrino che vede ancora una volta il rischio di mortalità meno elevato in Trentino-Alto Adige, Basilicata, Sardegna, Toscana, Calabria e Veneto.

Intanto spetta ancora alla Lombardia la maglia nera per il maggior numero di vittime sul lavoro per Covid con il 25,6% delle denunce (193 decessi), seguita da: Campania (98 decessi), Lazio (81 decessi), Piemonte (59), Puglia (54), Emilia Romagna (49 decessi), Sicilia (43), Veneto (33), Liguria (28 decessi), Abruzzo (26), Toscana (25), Marche (21), Friuli Venezia Giulia (10), Umbria (9), Molise, Calabria e Sardegna (8), Provincia autonoma di Trento (3), Valle d’Aosta, Basilicata e Provincia Autonoma di Bolzano (2).

E, ancora una volta, il Veneto che anche dopo 21 mesi di emergenza sanitaria risulta essere la regione con il minor rischio di mortalità tra le regioni con il più alto numero di occupati. Infatti, rispetto ad un’incidenza media nazionale pari a 33,3, il Veneto fa registrate un indice di 15,6. Ben lontano dai più preoccupanti valori di Lombardia (43,8) e Lazio (34,6). Tra gli indici più preoccupanti si rilevano quelli di Molise (75,7), Campania (60,7), Abruzzo (53,2) e Liguria (46,6) Puglia (44,2).

Indagini Cgia: “Un milione di lavoratori non ha Green Pass, pochi controlli”

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I lavoratori senza green pass sarebbero 1 milione: questa la stima dall’Ufficio studi della Cgia, secondo cui ieri i lavoratori italiani senza alcun vaccino sarebbero scesi a poco meno di 2,7 milioni (pari al 12,2 per cento del totale occupati).

Se a questi ultimi si tolgono le 350 mila persone che per ragioni di salute sono esenti dal possesso del certificato verde e 1,3 milioni di addetti che regolarmente si sono sottoposti al tampone durante la settimana, rimarrebbero “scoperti”, ovvero senza Green pass, circa un milione di occupati.

Bollettino del 22 ottobre: 3.882 nuovi contagi nelle ultime 24 ore

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Sono 3.882 i nuovi casi di coronavirus in Italia, con tasso di positività 0,8%. I decessi sono 39. Calano le terapie intensive (-13, 343) e aumentano leggermente i ricoveri ordinari (+4, 2.443)

Covid Campania: 450 contagi nelle ultime 24 ore

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Torna a salire il tasso di incidenza per il Covid in Campania: si passa dall’1,40% di ieri all’1,84 di oggi. Secondo i dati dell’Unità di crisi della Regione sono 450 i positivi su 24.350 test.

I morti sono 8. Cala l’occupazione dei posti letto. vi sono 21 ricoverati in terapia intensiva (meno 2) e 186 in degenza (meno due).

Caccia al super farmaco: 700 dollari a trattamento per la “pillola Merck”

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La pillola della Merck” è la nuova versione del vaccino che promette a chi si è infettato di combattere i sintomi del Covid con un sorso d’acqua. Non si è fatta attendere la corsa al farmaco: gli Usa, primi al traguardo, a giugno hanno firmato un contratto da 1,2 milioni di dollari per 1,7 milioni di cicli: 700 dollari a trattamento (10 pillole). Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud, Malesia, Giappone e, questa settimana, Gran Bretagna hanno fatto altrettanto. Merck, con una capacità produttiva di 10 milioni di cicli per quest’anno, difficilmente riuscirà a soddisfare tutti, né senza concorrenza farà troppi sconti, nonostante uno studio dell’università di Harvard abbia stimato il costo di produzione in 17,7 dollari.  

Ricordiamo che solo il primo ottobre l’azienda aveva annunciato i risultati delle sperimentazioni: tanto buone da dover essere chiuse in anticipo. Fra i pazienti ad alto rischio che hanno preso due pillole al giorno per 5 giorni, il 50% rispetto al placebo, ha evitato il ricovero e nessuno è morto.  

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