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I dati del Rapporto CittàMez, MOBILITÀ A EMISSIONI ZERO, ci dicono che a Napoli  il  56% del mezzo pubblico è ad emissioni 0, grazie a treni urbani, metropolitana, tram, filobus, funicolari e ascensori. D’altro canto, circa la metà degli autobus in dotazione al trasporto pubblico ha più di 10 anni e i mezzi devono quindi essere sostituiti con veicoli elettrici. Ancora bassa l’offerta di servizi di sharing mobility, che deve essere assolutamente incrementata, in modo da poter coprire gli spostamenti che non coincidono con le linee del trasporto pubblico, fornendo altresì ulteriori strumenti per soddisfare le esigenze del cosiddetto “ultimo miglio”. Il tasso di auto elettriche è inferiore alla media nazionale, e si ferma allo 0,2%., dato reso ancora più grave dal fatto che Napoli è la città in cui circolano più auto Euro 0.

Diminuire le emissioni e passare all’elettrico non è un’utopia, gli esempi di città come Torino e Milano, che prevedono un trasporto pubblico locale a emissioni zero entro il 2030 e hanno investito sull’intermodalità dei servizi di trasporto, devono essere motore di cambiamento anche per il resto delle città italiane. Un impegno che la nuova amministrazione del capoluogo campano dovrebbe porre in cima all’agenda della prossima pianificazione.