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Dramma a Poggioreale: detenuto muore in carcere, ma i familiari vengono avvertiti in ritardo

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Antonio Alfieri, detenuto di Napoli, è deceduto in carcere in circostanze ancora poco chiare, ma i suoi familiari sono stati avvertiti solo a quattro giorni dalla morte. A rendere noto il disappunto è stato il Garante delle persone private della libertà personale della Campania, Samuele Ciambriello, che ha ricevuto presso il suo ufficio Luca Mottola, l’avvocato dell’uomo, deceduto venerdì 8 ottobre nell’ospedale Cardarelli. 

L’avvocato della vittima aveva effettuato ordinaria prenotazione del colloquio con il detenuto venerdì, ma solo lunedì, una volta recatosi al carcere, gli è stato comunicato il decesso del cliente. Anche i familiari, come ha appreso poco dopo, erano stati appena informati della notizia dai carabinieri.

“Ancora una volta – sottolinea Ciambrielloa morire è un tossicodipendente, al quale il Serd di Poggioreale aveva trovato una comunità fuori Regione, a Taranto, ma il Magistrato competente aveva rigettato per due volte l’istanza di arresti domiciliari”.

Le cause del decesso non sono ancora state precisate. Il Garante dichiara di aver richiesto chiarimenti in merito alla Direzione del carcere, per essere informato “circa le condizioni psicofisiche prima del giorno del decesso, se il detenuto è deceduto di morte naturale, se è morto nel tragitto verso l’Ospedale Cardarelli o una volta arrivato lì e le motivazioni per le quali era stato tradotto d’urgenza all’Ospedale”. L’altro importante quesito, sul quale si cerca di fare chiarezza, è “perché i familiari siano stati avvisati del tragico evento solo nella giornata dell’11 ottobre 2021, ben 4 giorni dopo il tragico evento”, aggiunge Ciambriello.

Caos carceri: al via le nuove disposizioni per la sicurezza dei detenuti

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Dopo i “gravi episodi” che si sono verificati in alcune carceri, a partire dal caso clamoroso di Santa Maria Capua Vetere, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria detta, con una circolare, nuove regole sulle perquisizioni dentro gli istituti penitenziari. L’ordine con cui il direttore del carcere dispone la perquisizione generale straordinaria dovrà essere scritto e motivato e indicare il contingente della polizia penitenziaria impegnato nell’operazione e le sue modalità. Inoltre, dovranno essere informati preventivamente il magistrato di sorveglianza e il Garante delle persone private della libertà.

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Suicidio nel carcere di Ariano Irpino: interviene il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello

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Ancora un suicidio in un carcere della Campania, questa volta è accaduto ad Ariano Irpino dove un detenuto, Benito, si sarebbe tolto la vita impiccandosi, ieri sera. La vittima è un uomo di 53 anni, di origini calabresi, in attesa di giudizio e proveniente dal carcere di Vibo Valentia e che si trovava nel penitenziario da circa un mese per crimini legati alla droga.

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Detenuto aggredito nel carcere di Secondigliano

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Un detenuto violentemente aggredito ed un sequestro di telefoni cellulari sono stati segnalati dal Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria nel carcere di Secondigliano, a Napoli.

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Violenza in carcere: interviene l’arc. Don Mimmo Battaglia

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Don Mimmo Battaglia condanna senza mezzi termini le violenze subite dai detenuti all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere. “Le aggressioni commesse da alcuni agenti della polizia penitenziaria – scrive il Vescovo di Napoli –  non solo sono una violazione della nostra Costituzione, che attribuisce alla pena un carattere rieducativo e ai sistemi detentivi di essere fedeli principi di umanità, ma rappresentano anche un vero e proprio uragano che ha travolto in modo grave tre comunità a cui sento la necessità di far giungere la mia vicinanza: la comunità dei detenuti, traumatizzati e feriti dalla violenza ma anche danneggiati nel loro percorso educativo alla cui base non può che esservi la costruzione di un’autentica fiducia nei riguardi dello Stato e di coloro che lo rappresentano, fiducia gravemente minata da quanto accaduto”.

Il cardinale cita Gandhi: “Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente“. Poi, il messaggio alla comunità della polizia penitenziaria “…composta per la grande maggioranza da uomini e donne onesti, che adempiono lealmente il proprio dovere, spesso in condizioni di lavoro difficili e poco curate dal punto di vista psicologico“, quindi alla “comunità delle famiglie degli agenti coinvolti, anch’essa travolta dalle pagine di cronaca e provata psicologicamente dal timore di ritorsioni e vendetta”.

Detenuto schizofrenico morì 28 giorni dopo “orribile mattanza”: bufera in tribunale

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E’ morto per un arresto cardiocircolatorio conseguente a un edema polmonare acuto, Lamine Hakimi, detenuto straniero affetto da schizofrenia, uno dei 15 carcerati del reparto Nilo classificati dalla Polizia Penitenziaria come pericolosi e per questo motivo messi in isolamento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo l’ “orribile mattanza”, come l’ha definita il gip, del 6 aprile 2020.     

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Covid e Carceri, Cartabia: “Presto colloqui in carcere, ok del Cts”

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“Presto una circolare del Dap ufficializzerà la ripresa dei colloqui in presenza”, dopo l’ok del Cts. Il nuovo passo avanti verso la normalità è stato annunciato dalla ministra della Giustizia, Marta Cartabia, alla presentazione della Relazione al Parlamento del Garante dei detenuti.

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Campania, nuove insidie nelle carceri: caldo e sovraffollamento nelle celle

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Dopo il Covid è il caldo la nuova minaccia nelle carceri: con l’estate si ripropone, infatti, l’annoso problema del caldo asfissiante che rende più difficile la vita dei detenuti e il lavoro degli agenti penitenziari all’interno delle prigioni campane trasformando la vita nelle celle e nei padiglioni in un vero e proprio inferno. Così come nel periodo di picco dell’emergenza pandemica, il problema del numero spropositato di persone presenti nelle celle rischia di essere aggravato dall’arrivo del caldo estivo. Vivere in sei o in otto in uno spazio di pochi metri quadrati, d’estate, diventa ancora più insostenibile.

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Napoli, al via alle vaccinazioni nelle carceri: già inoculate 813 dosi

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È iniziata la campagna di vaccinazione negli istituti penitenziari campani: tra i detenuti di Napoli Secondigliano sono stati inoculati 830 vaccini mentre c’è ancora perplessità tra gli agenti in merito al siero di AstraZeneca. Lo rendono noto i segretari regionali dell’Osapp Campania Vincenzo Palmieri Vincenzo e Luigi Castaldo Luigi.

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Una “Zona Luce” per i giovani detenuti di Nisida

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Una nuova luce per i ragazzi di Nisida, una luce che possa illuminare il loro futuro una volta usciti dal carcere. È questo lo scopo del progetto Zona Luce, sviluppato dal Settore giovanile e Scolastico Figc in collaborazione con la Fondazione Scholas Occurrentes, che ha coinvolto giovani detenuti e agenti di polizia penitenziaria in un corso di formazione per allenatori di calcio. La cerimonia conclusiva si è svolta nella struttura carceraria napoletana alla presenza dei tecnici e dirigenti FIGC, che hanno consegnato gli attestati di partecipazione in un clima di entusiasmo ed emozione. Nel corso dell’evento è stato inoltre inaugurato un campo di calcio in erba sintetica dal Prefetto di Napoli, Marco Valentini.

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