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VIDEO – Blitz della Polizia contro ‘Ndrangheta in tutta Italia, oltre cento arresti

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Oltre cento misure cautelari richieste a presunti appartenenti alla cosca Molè, gruppi in Lombardia e Toscana

Presunti appartenenti alla cosca Molè, una delle storiche famiglie di ‘Ndrangheta, sono finiti sotto inchiesta. Oltre cento misure di cautela chieste e ottenute da tre procure distrettuali antimafia. Milano, Firenze e Reggio Calabria. 

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Scacco matto degli inquirenti ad un sodalizio camorristico a Castellabate

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Sono sedici gli indagati di una serie di misure cautelari a Castellammare di Stabia: questo il bilancio di un’operazione eseguita dalla locale compagnia dei carabinieri. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, lesioni personali aggravate dal metodo mafioso e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle formalità di rito, cinque indagati sono stati associati in carcere, sei sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, mentre altre cinque persone sono state sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania.

Gli inquirenti hanno accertato l’esistenza di due ulteriori piazze di spaccio, oltre quelle già acclarate: la prima itinerante, e l’altra autonoma rispetto alla altre e gestita da soggetti contigui a diverso gruppo criminale, ancorché fisicamente ubicata all’interno di una fetta di territorio storicamente controllata dal clan Cesarano. A riscontro delle attività d’intercettazione, in un lasso di tempo di circa un anno, sono state arrestate in flagranza di reato 5 persone (2 per estorsione aggravata dal metodo mafioso e 3 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti) e sono stati sequestrati 1kg circa di marijuana e 30 grammi circa di cocaina.

Ponticelli: ucciso nipote di un boss della Camorra

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Spari nel quartiere Ponticelli a Napoli, dove Carmine D’Onofrio, 23 anni, incensurato, nipote di un boss della Camorra, è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, intorno alle 2 i carabinieri della stazione di Ponticelli sono intervenuti in Via Luigi Crisconio altezza civico 51, dove poco prima l’uomo era stato colpito, mentre era in strada insieme alla compagna convivente. Il 23enne è deceduto per le ferite riportate, al pronto soccorso di Villa Betania. Sequestrati in strada 7 i bossoli calibro 45 mm. Indagini in corso.

La vittima è il figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, a sua volta fratello di Antonio De Luca Bossa, elemento di vertice dell’omonimo clan di Camorra del quartiere Ponticelli di Napoli. L’ergastolano Antonio De Luca Bossa, detto “Tonino ‘o sicco” è ritenuto dagli inquirenti uno dei criminali più pericolosi della Camorra partenopea. Il clan da poco più di un anno, secondo gli inquirenti, ha guadagnato posizioni nello scacchiere malavitoso di Napoli est.

Napoli, affiliato clan Vanella Grassi fermato a Malaga

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Gaetano Angrisano, 29enne napoletano ritenuto affiliato al clan Vanella Grassi, è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli. L’uomo è stato individuato a Malaga dal F.A.S.T. Team spagnolo con quello italiano, attivato dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia italiano, su precise indicazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli.

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Salerno: incastrati “papacchione” e figlio

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Nel corso della mattinata personale del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Salerno su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di Giuseppe Stellato e di suo figlio Domenico, entrambi accusati in concorso di lesioni aggravate dal metodo mafioso e detenzione e porto abusivo di armi. “Gravi gli indizi di colpevolezza” acquisiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Salerno in seguito alle indagini partite dopo il ferimento, con colpi d’arma da fuoco, di Mario Mautone, avvenuto nella serata del 24 luglio 2020 nel quartiere Pastena di Salerno.

Sul territorio il pluripregiudicato Stellato, noto come “papacchione”, egemone sui rioni è ritenuto responsabile di numerose azioni criminali, un comportamento – per i militari – imitato dal figlio Domenico, ansioso di imporsi nella Zona Orientale di Salerno.

Attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblica e privata installati nelle vie limitrofe a quella dell’azione criminale è stato possibile per i militari ricondurre con certezza ai due indagati la “gambizzazione” di “scriscietto”.

Dagli esiti delle successive intercettazioni sarebbe emerso come l’aggressione fosse da inquadrare nell’ambito di un avvertimento legato al controllo dello spaccio di stupefacenti sul territorio, dove Giuseppe Stellato, al termine di un lungo periodo di detenzione, era tornato con l’intenzione di ristabilire il proprio predominio incontrastato.

Camorra e RdC: oltre 60 perquisizioni nel napoletano

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La Guardia di Finanza di Napoli ha sequestrato circa 700 mila euro nell’ambito di una serie di controlli sulla percezione indebita del reddito di cittadinanza da parte di persone condannate per reati di camorra. In totale sono state effettuate 60 perquisizioni, che hanno consentito ai finanzieri di accertare gli indagati avevano intascato il sussidio tra aprile 2019 e aprile 2021 pur avendo nel proprio nucleo familiare componenti condannati a reati di tipo mafioso.

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Scacco alla camorra, duro colpo ai Cutolo

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Ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia della procura di Napoli nei confronti di 11 persone, di cui 9 tradotte in carcere e 2 agli arresti domiciliari.

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Napoli, arsenale in ortofrutta: l’ultima trovata della camorra

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E’ stato rinvenuto e quindi sequestrato dai carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Napoli-Bagnoli, un vero e proprio arsenale della camorra in un negozio di ortofrutta di via Miseno. In totale si tratta di 10 pistole, 6 kalashnikov, 5 pistole mitragliatrici, due giubbetti antiproiettili, 1 bomba carta e diverso munizionamento.

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Napoli, scacco alla strategia della tensione dei clan

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Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia Napoli Centro e coordinate dalla Dda partenopea, hanno documentato un’escalation di eventi, richieste estorsive ed esplosioni di ordigni e colpi d’arma da fuoco a fini intimidatori, che hanno segnato la quotidianità del centro storico, nell’ambito dei contrasti sorti con l’organizzazione camorristica rivale dei “Mazzarella”.

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Napoli, finte cambiali per riciclare denaro: l’inchiesta

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Le attività investigative, coordinate dalla Dda, hanno permesso di contestare agli indagati il reato di estorsione, aggravato dalle modalità mafiose.

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