Scafati, scacco al clan Buonocore/Matrone
Nell’ambito della maxi operazione contro la camorra, sono stati eseguiti 21 arresti da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno.
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SALERNO – Ancora una volta sono state riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie in un esercizio commerciale e, stavolta, i carabinieri del
SALERNO/POZZUOLI- La Campania sorride con il SuperEnalotto. Nel concorso di sabato 3 novembre 2024, come riporta Agipronews, nella regione sono
NAPOLI – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto ammissibile il ricorso presentato dall’avvocato Dario Vannetiello, legale di Luigi
Tutti ritenuti appartenenti ai contrapposti clan camorristici “Gionta” e “IV Sistema”
NAPOLI – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto ammissibile il ricorso presentato dall’avvocato Dario Vannetiello, legale di Luigi
TORRE ANNUNZIATA – Estorsione anche nel mondo del calcio. La dirigenza del Savoia, la squadra di calcio di Torre Annunziata,
TORRE ANNUNZIATA – Se le sono date di santa ragione, prima con calci e pugni, poi utilizzando addirittura dei bastoni.
NAPOLI – La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ritenuto ammissibile il ricorso presentato dall’avvocato Dario Vannetiello, legale di Luigi
CASAL DI PRINCIPE – Un totale di 110 anni di reclusione. Questa la richiesta del pm della Dda Simona Belluccio
NAPOLI – Gestivano anche l’assegnazione delle case popolari di Napoli est, sostituendosi allo Stato, i referenti dell clan De Micco-De
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CASAL DI PRINCIPE – Un totale di 110 anni di reclusione. Questa la richiesta del pm della Dda Simona Belluccio
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NAPOLI – Il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due
NAPOLI – Non poteva che scatenare una catena di reazioni il voto, appena conclusosi in consiglio regionale, sul terzo mandato.
NAPOLI – Lo colpirono prima con uno schiaffo, senza alcuna ragione. Poi, quando la vittima chiese il perché di quel
Presunti appartenenti alla cosca Molè, una delle storiche famiglie di ‘Ndrangheta, sono finiti sotto inchiesta. Oltre cento misure di cautela chieste e ottenute da tre procure distrettuali antimafia. Milano, Firenze e Reggio Calabria.
NAPOLI – Lo colpirono prima con uno schiaffo, senza alcuna ragione. Poi, quando la vittima chiese il perché di quel
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CASERTA – C’erano mamma e figlia nell’appartamento che stamattina ha preso fuoco in corso Trieste, mentre tutto il palazzo era
Sono sedici gli indagati di una serie di misure cautelari a Castellammare di Stabia: questo il bilancio di un’operazione eseguita dalla locale compagnia dei carabinieri. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, lesioni personali aggravate dal metodo mafioso e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Al termine delle formalità di rito, cinque indagati sono stati associati in carcere, sei sottoposti agli arresti domiciliari presso le proprie abitazioni, mentre altre cinque persone sono state sottoposte alla misura cautelare del divieto di dimora nella Regione Campania.
Gli inquirenti hanno accertato l’esistenza di due ulteriori piazze di spaccio, oltre quelle già acclarate: la prima itinerante, e l’altra autonoma rispetto alla altre e gestita da soggetti contigui a diverso gruppo criminale, ancorché fisicamente ubicata all’interno di una fetta di territorio storicamente controllata dal clan Cesarano. A riscontro delle attività d’intercettazione, in un lasso di tempo di circa un anno, sono state arrestate in flagranza di reato 5 persone (2 per estorsione aggravata dal metodo mafioso e 3 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti) e sono stati sequestrati 1kg circa di marijuana e 30 grammi circa di cocaina.
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NAPOLI – Nel 2023 il Sud Italia si è confermato, ancora una volta, maglia nera nell’Unione europea per il tasso
Spari nel quartiere Ponticelli a Napoli, dove Carmine D’Onofrio, 23 anni, incensurato, nipote di un boss della Camorra, è stato raggiunto da colpi d’arma da fuoco. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, intorno alle 2 i carabinieri della stazione di Ponticelli sono intervenuti in Via Luigi Crisconio altezza civico 51, dove poco prima l’uomo era stato colpito, mentre era in strada insieme alla compagna convivente. Il 23enne è deceduto per le ferite riportate, al pronto soccorso di Villa Betania. Sequestrati in strada 7 i bossoli calibro 45 mm. Indagini in corso.
La vittima è il figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, a sua volta fratello di Antonio De Luca Bossa, elemento di vertice dell’omonimo clan di Camorra del quartiere Ponticelli di Napoli. L’ergastolano Antonio De Luca Bossa, detto “Tonino ‘o sicco” è ritenuto dagli inquirenti uno dei criminali più pericolosi della Camorra partenopea. Il clan da poco più di un anno, secondo gli inquirenti, ha guadagnato posizioni nello scacchiere malavitoso di Napoli est.
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Gaetano Angrisano, 29enne napoletano ritenuto affiliato al clan Vanella Grassi, è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli. L’uomo è stato individuato a Malaga dal F.A.S.T. Team spagnolo con quello italiano, attivato dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia italiano, su precise indicazioni dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli.
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Nel corso della mattinata personale del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Salerno su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di Giuseppe Stellato e di suo figlio Domenico, entrambi accusati in concorso di lesioni aggravate dal metodo mafioso e detenzione e porto abusivo di armi. “Gravi gli indizi di colpevolezza” acquisiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Salerno in seguito alle indagini partite dopo il ferimento, con colpi d’arma da fuoco, di Mario Mautone, avvenuto nella serata del 24 luglio 2020 nel quartiere Pastena di Salerno.
Sul territorio il pluripregiudicato Stellato, noto come “papacchione”, egemone sui rioni è ritenuto responsabile di numerose azioni criminali, un comportamento – per i militari – imitato dal figlio Domenico, ansioso di imporsi nella Zona Orientale di Salerno.
Attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblica e privata installati nelle vie limitrofe a quella dell’azione criminale è stato possibile per i militari ricondurre con certezza ai due indagati la “gambizzazione” di “scriscietto”.
Dagli esiti delle successive intercettazioni sarebbe emerso come l’aggressione fosse da inquadrare nell’ambito di un avvertimento legato al controllo dello spaccio di stupefacenti sul territorio, dove Giuseppe Stellato, al termine di un lungo periodo di detenzione, era tornato con l’intenzione di ristabilire il proprio predominio incontrastato.
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