Al via alle inoculazioni AstraZeneca a Moncalieri presso la sede del primo Reggimento Carabinieri Piemonte che rappresenterà il punto vaccinale per l’area di Torino e parte dell’area di Asti e Cuneo.
Uno dei rischi maggiori compresi nella mutazione del coronavirus è la sempre maggior difficoltà del vaccino a coprire le conseguenze del cambiamento del Covid: proprio sul punto uno studio condotto dall’Università di Witwatersrand e dalla Università di Oxford e riportato da Fanpage avrebbe dimostrato che il vaccino prodotto da AstraZeneca non avrebbe effetto contro la variante rinvenuta in Sudafrica e che si è già diffusa in altri Paesi del mondo. In realtà, la protezione è anche presente, ma solo contro le malattie lievi causate dalla mutazione. L’azienda ha confermato che sarà possibile avere un vaccino efficace sul punto solo dal prossimo autunno.
Sono arrivate all’aeroporto militare di Pratica di Mare (Roma) le prime 249.600 dosi del vaccino AstraZeneca, a quanto fa sapere la Difesa.
Nei prossimi giorni, salvo imprevisti, saranno distribuite nei centri di somministrazione nelle varie regioni. Inizialmente era previsto che le dosi arrivassero in Italia il prossimo 15 febbraio.
“Sulla base delle indicazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del parere del Consiglio Superiore di Sanità ho appena firmato il decreto che autorizza la distribuzione, in via straordinaria, degli anticorpi monoclonali. Così abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il Covid 19”. Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.
L’Eurodeputato del Partito Democratico Andrea Cozzolino ha chiesto a gran voce con un messaggio sulla propria pagina ufficiale la possibilità di valutare azioni legali contro Pfizer ed AstraZeneca: “Valutiamo la possibilità di promuovere azioni per censurare un inadempimento contrattuale, un ritardo che rischia di mettere a repentaglio il diritto alla vita e alla salute dei cittadini europei. È ciò che ho chiesto in una interrogazione alla Commissione europea. Richiesta che fa seguito, non solo ai ritardi nella consegna annunciati sia da Pfizer che da AstraZeneca, ma anche alla riduzione delle dosi rispetto alle previsioni per il primo trimestre del 2021. Un rischio per il quale la Commissione può e deve prendere provvedimenti”.
